CIS, Bruni: “La Regione e gli enti di competenza aiutino i Comuni nella progettazione”
“ANCI Calabria e le Province aprano subito un tavolo di discussione progettuale con gli enti locali per individuare e raccogliere le proposte progettuali da utilizzare per il Contratto Istituzionale di Sviluppo Calabria (CIS). La Regione si impegni per creare opportunità di interazione economica che permettano di sostenere finanziariamente i Comuni nella progettazione”. A dirlo è Amalia Bruni leader dell’opposizione in Consiglio regionale.
“Il bisogno di rilancio e riscatto della Calabria -aggiunge - parte dalle città. Il CIS è proprio quello strumento che serve ad accelerare i progetti strategici concepiti per valorizzare i territori. Gli interventi, che saranno finanziati con risorse nazionali ordinarie, risorse comunitarie e del Fondo per lo sviluppo e la coesione, dovranno essere individuati attraverso una concertazione progettuale con gli enti locali, rendendoli propositivi, in un percorso condiviso che permetta soluzioni strategiche, progetti cantierabili e addizionali. Il problema è che gli enti locali, soprattutto quelli che nel corso degli anni hanno visto ridursi drasticamente il proprio personale, non hanno gli strumenti o i mezzi per realizzare progettualità vincenti. La Regione Calabria deve quindi intervenire finanziando i Comuni nella fase progettuale, attraverso un tavolo di concertazione. Ma occorre fare in fretta.”
“La possibilità di incidere con progettualità legate all’Ambiente, alle risorse naturali, alla riqualificazione urbana, alla Cultura e alle minoranze etno-linguiste, al Turismo enogastronomico, sportivo e religioso, e ai Trasporti, con particolare riferimento alla mobilità sostenibile, è troppo importante perché – precisa Amalia Brini - permetterebbe di creare nuove occasioni di sviluppo per le comunità oltre che creare un indotto per le attività private. Ogni risorsa disponibile deve essere messa in campo, per poter fare la differenza. Applichiamo un metodo scientifico per trovare soluzioni concrete a problemi atavici. C’è bisogno di dotare di strumenti efficienti coloro che sono chiamati a progettare, in base ai fabbisogni dei territori, - conclude -senza relegare la gestione di questi fondi a burocrati grigi e svogliati: diamo voci ai territori e ai Comuni e ai Sindaci, perché la voce dei Comuni e dei Sindaci è la voce dei Cittadini”.