Teatro. La Vie de Bohème incanta al Rendano
Pubblico delle grande grandi occasioni al Teatro Rendano di Cosenza per la prima di La Vie de Bohème omaggio a Giacomo Puccini prodotta dal Conservatorio di Cosenza. Il teatro gremito in ogni ordine di posto ha decretato una forte successo all’iniziativa. Prima dell’apertura del sipario il Dirigente Giuseppe Bruno, in rappresentanza del Comune di Cosenza, ha sottolineato la necessaria interazione artistica fra enti per il futuro di Cosenza.
Il Direttore del Conservatorio Francesco Perri ha poi rimarcato la forte sinergia che il Conservatorio sta intensificando i rapporti con l’amministrazione bruzia per la rinascita musicale del territorio.
“La Vie de Boheme è la conclusione di un anno di attività che il Conservatorio ha voluto fortemente dedicare alla città”, ha detto Perri.
Il Presidente del Conservatorio prof Luigino Filice ha, infine, ringraziato Annarita Callari per il coordinamento logistico della Stagione Torniamo all’Opera proponendo “Cosenza Città della Musica” come topos per il futuro della musica.
La musica infine ha riempito lo spazio scenico in maniera molto emozionante. Tante le rivelazioni di questa produzione che si è caratterizzata come esclusivo prodotto delle competenze e professionalità del Conservatorio.
L’Orchestra Sinfonica del Conservatorio meravigliosa sotto la direzione di Fabrizio da Ros, senza sbavature, pulita. Mimi, Francesca de Blasi, al suo primo debutto, ha manifestato una sorprendente vocalità, intensa, ricca di profonde sfumature; Rodolfo, Andrea Tanzillo particolare nella gestualità e dal timbro pulito e sonoro; Marcello, Fabio Capitanucci grande presenza lirica dalla vocalità solenne; Musette, Maria Pia Martucci sensuale e romantica; Colline, Antonio Fratto ha coperto lo spazio scenico con il giusto equilibrio; Schaunard Luca Bruno attento e dalla vocalità pulita; Voce narrante Marianna Esposito particolarmente efficace nella lettura a scena aperta.
La Regia di Emanuele Gamba e Natale Filice, nella sua essenzialità, ha avuto momenti di particolare efficacia. L’adattamento teatrale di Patrizia De Luca era funzionale nei tagli, coerente nella storia. Una produzione che pone il Conservatorio come un importante interlocutore per il rilancio della lirica sul territorio e che esprime forti potenzialità musicali.