Welfare a Reggio, bilancio positivo per il primo anno delle “Unità di Strada”
Bilancio positivo per il servizio “Unità di strada” messo in campo a Reggio Calabria. è quanto ha fatto sapere l’assessore al welfare, Demetrio Delfino.
“I 30 casi censiti, fino a quel momento, dal Comune – ha spiegato il delegato della giunta Falcomatà – si sono rilevati essere una netta minoranza rispetto alla crisi esistente. Grazie alle attività degli operatori dell’Unità di strada, infatti, in un solo anno i contatti diretti sono stati 100, di cui 81 persone prese in carico per fornire loro un supporto psicologico, sanitario, amministrativo, alimentare, di assistenza pura per affrontare le fasi più complesse di un’esistenza vissuta per strada. Si tratta, per il 75%, di cittadini extracomunitario o comunitari non residenti ed il 95% sono uomini”.
“A queste persone – ha aggiunto Delfino – è stato garantito un monitoraggio costante e continuo. Nessuno è mai stato abbandonato a sé stesso, tanto che alcune storie hanno registrato un lieto fine che ci fa ben sperare sulla continuità di un servizio importante e sostenuto con i fondi del Pon Metro della Comunità Europa”.
“Tutto questo – ha concluso l’assessore – offre la dimensione di un servizio divenuto vitale e che, speriamo, possa essere completato con la realizzazione di una Casa per senza fissa dimora così da poter offrire anche un ricovero ed un ulteriore conforto a chi ha scelto o è stato costretto dalle circostanze a vivere in strada”.
Analizzando più a fondo il problema, è toccato a Leo Pizzi, coordinatore del servizio, accendere i riflettori sulla vera piaga che colpisce i senza fissa dimora: “”Si è spesso parlato di emergenza freddo o di crisi alimentare, ma il vero problema risiede nell’alcolismo. Le morti che, purtroppo, abbiamo dovuto registrare sono state causate dall’abuso di sostanze alcooliche. Anche le persone affette dalle patologie più gravi, per le quali è stato necessario il ricovero, sono alcoliste. In questo senso, è molto importante attivare azioni sinergiche per fronteggiare quella che è, a tutti gli effetti, una vera e propria emergenza sanitaria”.