Catanzaro. Al via il progetto Open Knowledge
Sono 21 le aziende ancora in stato di confisca, in attesa di un nuovo utilizzo che presuppone un ciclo di vita diverso, meritocratico e fondamentale per l’economia e la società civile. Il dato è stato anticipato prima dell’avvio a Catanzaro del progetto Open Knowledge che si terrà domani, mercoledì 24 novembre alle 10 nella sede della Camera di commercio.
L’iniziativa nata per creare condizioni, coinvolgimento e prassi consolidate che rispondono ai principi di trasparenza, collaborazione e partecipazione, quali elementi imprescindibili dello sviluppo, sul tema delle aziende confiscate, sarà introdotta da Daniele Rossi, commissario straordinario della Camera di commercio di Catanzaro, e da Bruno Calvetta, segretario generale dell’Ente. Interverranno il Prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, e Giuseppe Quattrone, dirigente dell'Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità.
L’obiettivo del progetto, ammesso a finanziamento nel quadro del PON Legalità 2014-2020, è quindi quello di animare e formare per creare valore sociale, economico e civico per il territorio attraverso la conoscenza e l’utilizzo degli open data sulle aziende confiscate.
Il progetto si inserisce nel percorso di miglioramento delle competenze della Pubblica Amministrazione nel contrasto alla criminalità organizzata, mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali e l’informazione open da esse veicolate. Un’informazione necessaria per la formulazione di schemi interpretativi sui fenomeni illegali e schemi predittivi sui fattori che consentono un efficace reinserimento e valorizzazione delle aziende confiscate nell’economia legale.
Open Knowledge coinvolgerà un team di esperti di Unioncamere, delle agenzie del sistema camerale (Centro studi Tagliacarne e Sicamera) e delle 22 Camere di Commercio di Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia.
“Mediante attività di sensibilizzazione e approfondimento, il progetto OK - Open Knowledge risponde all’esigenza di maggiore e più capillare conoscenza delle informazioni e dei dati disponibili su una importante elemento attraverso la quale leggere il livello di infiltrazione mafiosa nell’economia: le aziende confiscate - sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete -. Dati che ora, grazie all’interconnessione tra le banche dati dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati e quelli delle Camere di commercio consentono di aprire una visuale anche sulle caratteristiche delle aziende. E questo faciliterà l’azione di recupero e valorizzazione di realtà economiche sottratte alla criminalità e la loro piena reimmissione sul mercato legale”.
“Open Knowledge è un progetto di particolare importanza perché serve a stimolare quell’esigenza di “riempire gli spazi sociali” con la legalità – ha detto Daniele Rossi, commissario straordinario dell’Ente camerale catanzarese nel presentare l’iniziativa -. È quindi necessario accendere i riflettori sul sistema che permette ai beni confiscati, alle aziende in questo caso specifico, di rientrare nel contesto dell’economia produttiva e legale. Così facendo si ottiene una duplice ricaduta sul territorio sia economica che sociale da cui deriva un effetto moltiplicatore, una vera e propria spinta per le energie sane del territorio, per la speranza di futuro nella nostra Calabria”.