Violenza donne, Bruni: “Cambiare clima culturale con aiuto di famiglie e scuole”
“La violenza contro le donne è non solo un aberrante reato ma è la più praticata violazione dei diritti umani in tutto il mondo” afferma Amalia Bruni, leader dell’opposizione in consiglio regionale, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
“C’è un filo rosso che unisce due date significative e strettamente legate tra di loro, da un lato appunto il 25 novembre che condanna ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata (come recita la dichiarazione dell’Onu del 1993) e dall’altro il 10 dicembre, data con la quale si celebra l’Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” ricorda la Bruni.
“Assistiamo quotidianamente a episodi di violenza, di brutalità, di coercizione nei confronti delle donne nonostante le leggi siano diventato più repressive e le pene più severe, ma tutto questo sembra non bastare” prosegue. “Percosse, insulti, episodi di sessismo e peggio ancora omicidi commessi in nome di un amore malato, di un sentimento folle che alimenta una mattanza quasi quotidiana. Oltre alla buona politica e alle Istituzioni che devono sempre vigilare sono la famiglia e la scuola a poter fare molto per cambiare una mentalità patriarcale dove la donna ha meno diritti degli uomini, conta meno di loro e paga quasi sempre per colpe non sue”.
“Al primo accenno di violenza bisogna denunciare sempre, alle forze dell’Ordine, al proprio medico, alle associazioni di volontariato che ci sono sul territorio” conclude. “Chi commette violenza una volta su una donna quasi certamente lo rifarà e allora non aspettiamo che si troppo tardi, chiediamo aiuto a chi ci vuole bene davvero e non a chi mostra verso di noi un sentimento malsano”.