Iatì (Impegno e Identità): “Reggio ostaggio dei burattinai che hanno messo le mani sulla città”
"Una settimana precisa, sette giorni, da quando una condanna, con contestuale sospensione dai rispettivi incarichi,(QUI) ha buttato giù dalla torre d'avorio in cui erano rintanati i vertici di Comune e Città Metropolitana. Un arco temporale che a nient'altro è servito se non a far avvitare sulla sua voracità di potere, divorante gli interessi dei reggini, la maggioranza di centrosinistra". È quanto afferma in una nota Filomena Iatì, consigliere comunale di "Impegno e Identità", che si dice “turbata, come il resto di una città in ginocchio eppure paralizzata dai giochi pericolosi messi in atto da gruppetti incoscienti e gruppuscoli sconsiderati del centrosinistra".
"In questa fase storica così delicata tutto si può dire - asserisce senza mezzi termini l'avvocato e consigliere reggino - tranne di avere sotto gli occhi una coalizione che, con unità d'intenti, sia animata dal desiderio di tirare fuori dalla palude una comunità oltraggiata dalla cattiva amministrazione di Falcomatà ed ora ostaggio dei capricci suoi e degli avversari interni alla sua stessa compagine. Il sospetto, peraltro, è che la mossa del sindaco sospeso, adottata per continuare a governare Reggio Calabria da dietro le quinte, abbia spalancato le porte di Palazzo San Giorgio a personaggi che da anni muovono nell'ombra i fili di un blocco di potere diviso in mille rivoli, ma unito dalla brama di mantenere ben salde le mani sulla città. I colori tetri del quadro, del resto, - prosegue - sono drammaticamente visibili nell'azzeramento della Giunta preteso da soggetti che, senza alcun titolo democratico, faranno permanere ancora e ancora le condizioni di uno stallo rischiosissimo per il presente ed il futuro della città. Tante, e tutte di capitale importanza, sono le scadenze che incombono e, ciononostante, rimaniamo legati mani e piedi ai soprusi di capicorrente avidi di comando. Da un lato l'incognita rappresentata da ingenti fondi che potrebbero andar persi se l'assenza di progettazione e pianificazione dovesse prevalere nuovamente, dall'altra un ammasso disordinato di individui che avrebbe dovuto, con giudizio e rigore, prevedere in anticipo tutti i passaggi atti a garantire una transizione rispettosa delle esigenze dei cittadini. Al contrario, sebbene non sia mai esistita da parte dei membri della maggioranza la volontà di rassegnare dimissioni che sarebbero state il gesto naturale tale da portare allo scioglimento anticipato della massima Assemblea elettiva per restituire al popolo il diritto di scelta dei propri rappresentanti, siamo costretti ad uno stato di sospensione immobile dominato dal chiacchiericcio. E di tutto Reggio ha bisogno, ma non di parole inconcludenti: l'unico fatto da realizzare in concreto è arrivare al numero sufficiente di consiglieri dimissionari, 17, e ritornare al voto".
"E' di tutta evidenza - attesta Filomena Iatì - che 'Impegno e Identità' in questo caso sarebbe, con la sua componente nell'Assise cittadina, in prima fila davanti alla scrivania della Segreteria Generale di Palazzo San Giorgio per apporre la firma necessaria di dimissioni, che ricordo a tutti, devono essere contestuali. Se ciò non dovesse accadere, continuerò, come sempre, a far sentire il fiato sul collo dell'Amministrazione che, come si evince dalle estenuanti trattative sulla pelle logorata dei reggini, sarà di piccolissimo cabotaggio e di infimo spessore. Lo farò insistendo nella denuncia alle Autorità competenti di tutte le irregolarità che, con l'arroganza tipica di chi considera la Casa comunale come cosa propria, i sodali del centrosinistra commettono senza soluzione di continuità. L'opportunismo di lor signori incapaci di anteporre i vantaggi per la collettività al tornaconto personale non è stato scalfito nemmeno dall'opprimente atto d'accusa nei confronti di un'alleanza sfilacciata e boriosa pronunciato da chi fino ad una manciata di giorni addietro sedeva nella 'stanza dei bottoni' da vicesindaco ed assessore, il professor Tonino Perna".
"Lasciare da sola Palazzo San Giorgio - è la pronta considerazione dell'infaticabile consigliere comunale di 'Impegno e Identità' - impedirebbe di continuare a far sperare i reggini che qualcosa possa cambiare. Io non lascio tutto nelle mani di questi amministratori, io ci metto la faccia, provando a fare un’opposizione vera, spinta esclusivamente dall'amore puro nei confronti di Reggio. A cosa servirebbero in questa situazione le dimissioni solitarie o l'adesione ad una mozione di sfiducia proposta alla stampa, ma non ai consiglieri comunali? Questo è solo teatrino, un teatrino su cui è urgente far calare il sipario: per il bene assoluto di Reggio".
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