Regione: campo rom Lamezia, presentata interrogazione a Scopelliti
Otto consiglieri regionali, in particolare, Domenico Talarico, Antonio Scalzo, Sandro Principe, Ferdinando Aiello, Giuseppe Giordano, Emilio De Masi e Mario Franchino, hanno presentato un'interrogazione a risposta immediata al presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, in ordine alla situazione del campo rom in località Scordovillo di Lamezia Terme. In particolare, i consiglieri chiedono quali "urgenti iniziative s'intendono intraprendere per concorrere alla risoluzione della gravissima situazione esposta in premessa, anche alla luce delle sollecitazioni del sindaco della città di Lamezia Terme; se non sia il caso di procede con somma urgenza, anche di concerto col governo centrale, all'individuazione delle necessarie risorse finanziarie idonee a risolvere definitivamente e strutturalmente il problema di che trattasi, tenendo conto delle precipue sollecitazioni del sindaco e se non sia il caso di chiedere al Governo centrale un intervento eccezionale atto a fronteggiare l'emergenza determinatasi, anche a tutela della popolazione della città di Lamezia Terme, il cui disagio per la situazione esposta dura ormai da troppi anni". Nell'interrogazione i consiglieri regionali ricordano che nel comune di Lamezia "insiste un alloggiamento in cui vive, da quasi trent'anni, una comunità composta da circa cento famiglie di etnia rom, la più consistente dell'intero Mezzogiorno dopo quella di Napoli; il campo di che trattasi era stato concepito nel 1982 quale soluzione provvisoria al problema dell'alloggiamento delle suddette famiglie; col passare degli anni, mentre da un lato non si e' riusciti a dirimere lo stato di provvisorietà che fu dichiarato al momento della scelta di contrada Scordovillo quale sede dell'insediamento di che trattasi, il campo si e' sempre più strutturato alla stregua di un ghetto segnato da forti elementi di degrado igienico-ambientale e sociale". Il 16 marzo scorso, ricordano ancora i consiglieri, "la locale Procura della Repubblica ha emesso un decreto di sequestro e di sgombero del campo di che trattasi; di fronte all'imminente prospettiva dello sgombero, la situazione rischia nondimeno di precipitare, anche con conseguenze sociali e di ordine pubblico difficilmente prevedibili: non e' piu' procrastinabile un intervento risolutivo della questione, anche per non lasciare sola, senza mezzi e senza poteri, l'Amministrazione comunale, di fronte ad un problema che evidentemente chiama in causa anche altri livelli di governo oltre quello comunale".