Interrogazione su chiusura sportelli Ubi-Carime
Riceviamo l’interrogazione a risposta immediata al Presidente della Giunta Regionale, on. Giuseppe Scopelliti, sulla chiusura di 23 minisportelli Ubi-Carime di cui 11 in Calabria da parte dei consiglieri regionali: on. Carlo Guccione, on. Domenico Talarico e on. Ferdinando Aiello.
"Preso atto che: in data 4 gennaio 2012 il Gruppo UBI-Carime ha resi noti, attraverso la presentazione del proprio Piano Industriale, gli interventi che intende attuare sulla propria rete commerciale a partire dalla fine del mese di febbraio; tali interventi prevedono la chiusura di 23 minisportelli di cui 11 ubicati in Calabria ed in particolare nella provincia di Cosenza; tra gli sportelli interessati alla chiusura sono previsti quelli dei Comuni di Grimaldi, Rocca Imperiale marina, Cutro, Francavilla Marittima, Carolei, Squillace, Gioiosa Jonica, Delianova, Briatico, Bovalino, Molocchio dove la Carime opera da tempo; nel Comune di Grimaldi, in particolare, la filiale Ubi-Carime opera da circa 72 anni e l’immobile in cui è ubicato è di proprietà della stessa banca; tale filiale svolge anche servizio di tesoreria per lo stesso Comune di Grimaldi e per i Comuni viciniori di Belsito, Malito e Altilia; la massa dei depositi e degli investimenti è sempre stata attiva; questa decisione costringerà l’utenza zonale a rivolgersi allo sportello di Rogliano, creando pesanti ed evidenti disagi alla clientela nonché ulteriori costi aggiuntivi per imprese e famiglie in tempi non facili, a causa della perdurante crisi economica in atto; lo stato di progressivo depauperamento dei servizi in un’area già fortemente penalizzata come quella del Savuto incide pesantemente anche sulla qualità della vita dei residenti di tale area.
Considerato, inoltre, che lo sproporzionato numero di chiusure di sportelli in provincia di Cosenza e in Calabria e la successiva trasformazione di alcuni di essi in mini sportelli non appare in alcun modo giustificabile poichè la stessa UBI-Banca non ha fornito, finora, a giustificazione ed a sostegno di tale decisione, nessun dato riguardante l’operatività delle filiali e la loro redditività; ciò avviene in un quadro in cui in Calabria il costo del denaro è il più alto d’Italia e che, nel corso del 2011, la nostra è stata la regione in cui si è registrato il calo più sensibile della concessione di crediti alle imprese; tale manovra si appaleserebbe, quindi, come un chiaro segnale di marginalizzazione e ridimensionamento della presenza di UBI nel Mezzogiorno e come un vero e proprio atto di disimpegno nei confronti del territorio calabrese, dimenticando di aver ereditato la grande storia della Cassa di Risparmio che per decenni ha operato con grandi successi nella nostra regione.
Si interroga la S.V. per sapere quali iniziative urgenti ed improcrastinabili si intendono assumere nei confronti del Gruppo UBI-Carime per scongiurare l’attivazione in Calabria di un Piano Industriale discriminatorio, iniquo e dannoso, che andrebbe solo ad impoverire e marginalizzare ulteriormente un tessuto economico regionale già fortemente indebolito e penalizzato dalle “rapine” e dagli “scippi” continui dell’ex Governo Berlusconi-Tremonti."