Piano Casa, Ordine Architetti: “occasione per mettere in discussione la situazione dell’edilizia calabrese”
“Il Piano Casa può essere occasione per mettere i discussione la situazione dell’edilizia calabrese”. A sostenerlo sono i presidenti dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Calabria, Eros Corapi, Pasquale Costabile, Francesco Livadoti, Ilario Tassone e Fabio Foti, che accolgono positivamente un recente intervento del Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Filippo Mancuso, in relazione all’urgenza necessaria di un provvedimento che risolva l’annosa questione.
“Testimonia la sensibilità su un tema che,- precisano - sin dal suo spiacevole inizio, ci ha manifestamente visti preoccupati per l’esito di un provvedimento che negli anni si è posto come punto nodale della filiera, garantendo lavoro ai colleghi come a tutti i soggetti che della filiera stessa fanno parte, sino a giungere all’appagamento delle esigenze dei cittadini che, proprio in ragione di tale provvedimento, hanno potuto soddisfare le proprie esigenze.”
“Come abbiamo già avuto modo di sottolineare in più circostanze, - chiosano i presidenti dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della Calabria - non si può sottacere come il piano casa Calabria abbia dal 2010 dato ossigeno ad un settore che viveva (e vive tutt’ora, al netto delle valutazioni sugli esiti del c.d. superbonus) una fase di profonda crisi. E d’altra parte non si può non avere a cuore le considerazioni della Corte sul tema di una trasformazione del territorio che in Calabria deve ineludibilmente essere la bussola dell’azione di Governo, a partire da quell’adozione del Q.T.R.P. che oggi si ripresenta e, va detto, giustamente alla ribalta.”
“Rappresentando nuovamente, ove ce ne fosse bisogno, - proseguono Corapi, Costabile, Livadoti, Tassone e Foti- la nostra totale disponibilità all’essere parte attiva e diligente sul tema. È a nostro parere ineludibile una profonda riflessione su sullo stato dell’arte degli strumenti urbanistici dei Comuni Calabresi, cui per troppo tempo è stato inopinatamente consentito di glissare su una seria e pregnanti attività di pianificazione e gestione dei propri territori. Tale circostanza non è più tollerabile e testimonianza evidente ne è il ragionamento che, proprio in proposito del rapporto tra piano casa e Q.T.R.P., emerge dalla sentenza n. 219/2021 della Corte Costituzionale. È ineludibile ripartire dal quadro normativo, - aggiungono - mettendo mano alla L.R. 19/2002, verificandone le ricadute ed il rispetto, per dare ai nostri territori il rispetto che meritano e che per troppi anni è stato forse sacrificato sull’altare di esigenze politiche malcelate dalle opportunità che interventi, proprio come il piano casa, hanno consentito.
È d’altra parte egualmente necessario, - prseguoino -tornando allo stringente tema che il nuovo piano casa si ponga in futuro come elemento strutturale, superando il bailamme che annualmente vedeva una platea annualmente ansiosa di conoscerne la proroga o lo spirare. In tal modo si consentirà a tutti gli attori sul palcoscenico di ragionare a più ampio respiro, facendo scelte meditate e caratterizzate da una progettualità seria. La combinazione delle due circostanze sopra indicate sarà finalmente l’occasione per dare il giusto rispetto al territorio, che si vedrà ora correttamente tutelato e vero ed imprescindibile Valore, come da anni, in modo forse più tristemente pubblicistico che fattuale, si va raccontando.”
“La nota dell’On. Mancuso – avanzano i presidenti dell’Ordine degli architetti - ci fa forse pensare che sia finalmente giunto il tempo di fare queste ed altre riflessioni e che il nuovo parlamento regionale ne abbia finalmente contezza e giusta sensibilità. E si segni come proprio all’intero parlamento regionale vada questo nostro segno, poiché è impensabile che sia solo una parte a tenere a cuore le problematiche che stiamo rappresentando. Il nostro auspicio è che questo nuovo provvedimento e la complessiva rilettura della tutela del territorio che stiamo sollecitando, trovi soddisfazione in tutto quell’arco parlamentare che siede in rappresentanza di tutti i cittadini calabresi e che per questo motivo non può permettersi di non essere parte diligente nella realizzazione di un provvedimento che veda, ci auguriamo, la totale condivisione e l’unitarietà dell’azione di tutti. Che sia questo il momento in cui la Calabria, tutta, davvero cambi marcia.
Noi saremo presenti, attivi e propositivi, - concludono - come è proprio della nostra cultura di “costruttori” e ben felici di poter dare la nostra mano su quei temi specifici (pregressi esitati ed in corso di esecuzione, termini volumetrici, caratteristiche tecniche dei materiali, ecc.) che sono elementi cardine del provvedimento piano casa, ma attendiamo con ansia che la politica ci testimoni fattivamente il proprio interesse a leggere complessivamente e con opportuni occhi quel territorio che se non inteso come il nostro bene primario, sarebbe nuovamente oggetto di utilizzo, nell’accezione più bassa che questo termine possa assumere.”