Quirinale, domani il Consiglio Regionale designerà i delegati parlamentari

Calabria Politica

Si avvicina rapidamente il 24 gennaio, data di fine mandato per Sergio Mattarella e, conseguentemente, delle nuove elezioni per il Presidente della Repubblica Italiana.

La politica nazionale è in fibrillazione, non essendoci ancora un vero e proprio nome condiviso: riecheggia quello del premier di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ma anche dell'attuale premier Mario Draghi.

Diversi altri sono i nomi circolati negli ultimi giorni, dagli onnipresenti Giuliano Amato a Pierferdinando Casini, fino a quello dell'attuale presidentessa del Senato, Elisabetta Casellati, e del già presidente Sergio Mattarella.

Un totonomi che probabilmente si delineerà nei prossimi giorni, e che in ogni caso troverà conferma o smentita nel giorno del voto.

Nel mentre, le Regioni sono state chiamate a designare i delegati parlamentari: la Calabria ha convocato apposito consiglio regionale per domani, 13 gennaio, nel corso del quale saranno scelti i tre rappresentanti, due di maggioranza ed uno dell'opposizione.

Saranno loro a recarsi a Roma per votare il nuovo Capo di Stato, in una votazione che coinvolgerà gli attuali parlametari e senatori, assieme ai senatori a vita ed ai delegati regionali, così come previsto dall'articolo 83 della Costituzione.

È probabile che a recarsi al Colle saranno Roberto Occhiuto e Filippo Mancuso: nelle ultime tre votazioni si è sempre scelto di delegare i rispettivi presidenti di giunta e consiglio, e salvo stravolgimenti saranno loro a rappresentare la Regione.

Discorso diverso invece per quanto riguarda l'opposizione: il singolo posto disponibile sarà "combattuto" tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e chi ha sostenuto De Magistris. Al netto di alcuni rumor bisognerà aspettare domani per vedere chi la spunterà, magari per una manciata di voti.

I NUMERI

A livello nazionale, saranno 58 i delegati regionali che prenderanno parte alle votazioni, e come già evidenziato dal dibattito politico la maggioranza saranno espressione del centro-destra. Questi si sommano ai 630 deputati (che in realtà sono 629 essendoci un seggio non assegnato) ed ai 320 senatori, compresi quelli a vita.

Saranno dunque oltre mille i votanti - covid permettendo - che prenderanno parte all'elezione, che sarà l'ultima con questa portata dato il taglio dei parlamentari che interesserà le due camere a partire dalla prossima legislatura.

La votazione avviene a scrutinio segreto, ed il plenum è fissato a 1.007 votanti. Nei primi tre turni sarà necessario ottenere i due terzi della maggioranza, in questo caso almeno 672 voti che concordino su un solo nome.

Dal quarto scrutinio in poi, invece, basterà la maggiornaza assoluta, ossia almeno 505 voti convergenti. Il voto si svolgerà a chiamata nominale, nel corso di un'unica seduta che proseguirà fino all'elezione del nuovo Presidente.