Emergenza Corap, i sindacati: “Dov’è la Regione?”
Da quest'oggi i dipendenti del Corap entrano in stato di agitazione, situazione che potrebbe tramutasi in sciopero "qualora la Regione Calabria unitamente al Commissario Liquidatore dell’Ente non convochino le organizzazioni sindacali per avviare le procedure volte al trasferimento del personale e delle funzioni in tempi brevissimi, considerato che non esistono di fatto alternative". È quanto denunciano in un comunicato unitario Alessandra Baldari di Fp Cgil Calabria, Luciana Giordano di Cisl Fp Calabria, ed Elio Bartoletti di Uil Fpl Calabria.
"Siamo alla terza procedura di liquidazione da inizio anno" ricordano amareggiati i sindacalisti. "Ormai i dipendenti sono esausti vivono da precari e sono coscienti che questa volta rispetto alle altre l’Ente è arrivato al capolinea basti pensare che a causa dei tanti problemi amministrativi legati alle procedure ed ai bilanci non approvati da inizio anno perdono buona parte dei ricavi mensili che nelle precedenti procedure hanno permesso ai dipendenti di pagarsi tranquillamente".
"La Regione ha avviato le procedure per riprendersi il patrimonio indisponibile dell’Ente fatto di infrastrutture pubbliche realizzate con Fondi Nazionali, Regionali e Comunitari, nella legge 111 del 15 luglio 2021 sono previste tutele per i dipendenti, con la possibilità che gli stessi siano trasferiti in altri Enti Regionali, anche se rispetto al personale in forza nel 2016, anno di accorpamento, l’Ente ha già ridotto l’organico ai dipendenti strettamente necessari per la gestione della depurazione e per la gestione degli agglomerati, quindi trasferendo le funzioni il personale sarebbe assorbito con le stesse" ricordano i sindacati. "Oggi a più di 2 mesi dall’avvio della procedura dobbiamo prendere atto che sia la nuova Amministrazione Regionale che il nuovo Commissario ancora non hanno provveduto a convocarci per discutere il futuro dei dipendenti e lo spostamento delle funzioni importanti e strategiche per la Regione Calabria, in vista del Pnrr le cui relative sovvenzioni potrebbe rientrare nella mission del Corap, oggi ci vediamo costretti a sollecitare la Regione dopo numerose richieste di incontro, inevase perché in queste condizioni il Corap può garantire pochi mesi di retribuzioni a dipendenti che hanno già sulle spalle il peso di retribuzioni arretrate e di lavoro in condizioni inaccettabili".