Bruni su Asp di Catanzaro: “Delibera irresponsabile trasforma personale sanitario in impiegati”
"Di cose strambe e assurde la Sanità calabrese, soprattutto nell’era del commissariamento ne ha prodotte tante ma questa della delibera 51 del 19 gennaio dell’Asp di Catanzaro si mette in lizza per conquistare il podio della iniquità, pericolosità e anche della totale mancanza di sensibilità verso la comunità”. È quanto dichiara in un comunicato Amalia Bruni, riferendosi alla "delibera irresponsabile trasforma psicologi e personale sanitario in impiegati".
"Una decisione che penalizza questo personale dell’Asp a tutti gli effetti, ancora strumentalmente definito ex equipe una terminologia antica degli anni ’80 che un tempo indicava una struttura operativa non più esistente formata da psicologi, pedagogisti, sociologi, assistenti sociali, terapisti riabilitazione" ricorda la leader dell'opposizione in consiglio regionale. "È incredibile la storia lavorativa di queste figure professionali che da oltre 30 anni hanno seguito tutta l’evoluzione legislativa-organizzativa avvenuta in Italia nei servizi socio-sanitari pubblici".
"Assunti negli anni ’80 dai Comuni con selezione pubblica specifica per disciplina, mantenuti in servizio a tempo indeterminato con Legge Regionale 57/90 per un servizio uniforme in tutto il territorio regionale, successivamente adoperati in Usl, Ussl, Asl, Asp" commenta ancora la Bruni. "Poi concorsi banditi e mai realizzati, accordi presi a metà, lungaggini burocratiche, trasferimenti lasciati in corsa d’opera, la promessa di un trasferimento compartimentale mantenendo qualifica e mansioni ma poi, come spesso accade in questa terra martoriata, dove spesso si pensa a come complicare e non a risolvere, le cose, tutto resta appeso".
"L’Asp di Catanzaro vive strani timori ed adotta soluzioni non concertate, che complicano il problema e non soddisfano. Qua si tratta di professionisti seri, personale dipendente a tutti gli effetti dalle Asp che, per inerzia amministrativa, forse anche per qualche forma di sfruttamento con indebito profitto, non è stato reinquadrato per come obbligatoriamente dovuto nel profilo professionale più vicino" attacca la consigliera. "Dopo il trasferimento intercompartimentale del 2008, non sono stati, per negligenza naturalmente, inseriti nella dotazione organica, senza il contratto della Sanità, senza alcun avanzamento professionale, senza scatti di anzianità, con evidenti discriminazioni professionali rispetto ad altri colleghi pur svolgendo lo stesso lavoro".
"Ora, Presidente Occhiuto le rivolgo ancora la stessa domanda: è questa la sanità che propone ai calabresi? Questo è il suo new deal? Qua non è questione né di grandi manager, né di super esperti per risolvere problemi insormontabili" conclude la Bruni. "Occorre solo del buon senso, lo applichi, per favore".