Tamponi rapidi nelle parafarmacie, depositata mozione del M5S
"Il governo regionale calabrese, attraverso il Commissario alla sanità, adotti ogni necessaria e utile iniziativa perché le parafarmacie possano effettuare test antigienici rapidi, ed accedere alla piattaforma di registrazione degli esiti". È quanto chiede Davide Tavernise, che ha depositato apposita mozione presso il consiglio regionale calabrese.
"Effettuare tamponi rapidi nelle parafarmacie aumenterebbe, infatti, secondo diverse stime, la capacità di diagnosticare il covid di circa il 20%. Allo stesso tempo permetterebbe di decongestionare, almeno in parte, le lunghe file che nelle ultime settimane hanno interessato quasi tutte le farmacie calabresi" specifica l'esponente pentastellato. "Secondo un’indagine, realizzata dal Centro studi di Conflavoro Pmi, nei 14 giorni di festività natalizie sono stati oltre 8,5 milioni, i tamponi rapidi antigenici, a cui si sono sottoposti gli italiani per una spesa complessiva di 126 milioni di euro".
"Consentire alle parafarmacie il processamento dei tamponi, una soluzione semplice ed immediatamente realizzabile, porterebbe, un gran vantaggio in termini di tempistica e di logistica. All’interno delle parafarmacie lavora personale con lo stesso percorso di studi e la stessa preparazione di quello che lavora nelle farmacie" specifica ancora Tavernise. "Sono, poi, in grado di poter governare i ferrei protocolli imposti dal Ministero, e dotati dei medesimi software di gestione e invio dati al sistema TS, che si trovano in farmacia".
"La situazione di stress, per il sistema territoriale di screening rimarrà probabilmente molto alta, a causa delle prossime festività come carnevale e pasqua, delle attività scolastiche di ogni ordine e grado, e del numero dei contagi che, da settimane, resta elevato in Calabria, come in tutta Italia. Le parafarmacie rappresentano, quindi, un potenziamento essenziale per la prosecuzione degli screening di massa, necessari a gestire la pandemia" rimarca ancora. "Le attuali risorse del sistema sanitario regionale, si sono dimostrate insufficienti a sostenere questo lavoro. In prospettiva, quindi, il coinvolgimento delle parafarmacie potrà tornare utile in funzione degli sviluppi dell’emergenza pandemica e dell’andamento dei contagi".