Provincia di Vibo: al segretario Mario Ientile subentra Libero Scuglia
Avvicendamento al vertice burocratico-amministrativo della Provincia di Vibo Valentia, al segretario generale, Mario Ientile, (in pensione per sopraggiunti limiti di età), subentra Domenico Libero Scuglia. Nato a Vibo Valentia, 54 anni fa, Scuglia è segretario generale dal 2002. Attualmente in servizio al Comune di Vibo Valentia, negli ultimi anni ha prestato la sua attività lavorativa in realtà comunali importanti quali Pizzo e Locri.
Tra le molteplici esperienze maturate: presidente di commissioni di concorso e nucleo di valutazione di diversi enti. Già componente del Nucleo di valutazione del Consiglio regionale della Calabria, segretario del Cometam e presidente della commissione di gara per l’appalto di metanizzazione dell’Alto Mesima, ha svolto anche attività seminariale presso l’Università della Calabria e la Facoltà di Giurisprudenza della Magna Grecia di Catanzaro in Diritto degli enti locali e Diritto amministrativo. Commissario della Fondazione “Scannapieco”, istituto per la tutela dell’infanzia e adolescenza di Locri, collabora e scrive per quotidiani e riviste di settore come “Lavoro pubblico” del Sole 24 Ore.
«Nel fare gli auguri per il suo meritato pensionamento e ringraziare il segretario generale uscente, Mario Ientile, per l’alta professionalità e lo spirito di abnegazione con i quali ha espletato la propria attività in questi ultimi tre anni, intensi e delicati per la Provincia di Vibo, rivolgo il benvenuto ed esprimo i miei auspici di buon lavoro al dottore Domenico Libero Scuglia, - ha dichiarato il presidente Salvatore Solano. Scuglia, oltre a vantare un percorso professionale altamente qualificato e importante, è figlio di questo territorio e profondo conoscitore dei meandri tecnico-amministrativi che hanno caratterizzato, negli ultimi lustri, gli enti locali della nostra realtà provinciale. Un background significativo che sono sicuro - ha infine asserito Solano - inciderà positivamente nelle dinamiche di crescita del nostro ente e, quindi, del Vibonese».