Settore vitivinicolo, Coldiretti: UE che vuole etichettarlo con un “bollino nero”
I costi di produzione a carico delle cantine sono balzati del 12% a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. Questo quanto è emerso da un incontro della Coldiretti dove è stata evidenziata una grave criticità per il settore.
Una situazione che si aggrava perché il vino– sottolinea la Coldiretti – deve affrontare anche le difficoltà della ristorazione che rappresenta un canale privilegiato di vendita. Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi, banchetti e cerimonie travolge a valanga interi settori dell’agroalimentare con vino e cibi invenduti. Per il vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.
Il vitivinicolo in Calabria è un settore determinate dell’agroalimentare e in continua crescita qualitativa. Dalla vendemmia alla tavola offre opportunità di lavoro a migliaia di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Ma anche un altro spettro inquieta i viticoltori – denuncia Coldiretti- con una proposta assurda che arriva dall’UE. Infatti a preoccupare sono anche i recenti orientamenti comunitari nei confronti del vino che rischia di essere ingiustamente assimilato con l’abuso di superalcolici tipico dei Paesi nordici nell’ambito del piano europeo per la salute che sarà votato la prossima settimana dal Parlamento Europeo.
Il vino è l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Sono pertanto del tutto fuori luogo secondo la Coldiretti le misure ipotizzate come gli allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione o l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea. Si tratterebbe peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche – ricorda la Coldiretti – sul consumo regolare di un bicchiere di vino ai pasti.
L’equilibrio nutrizionale – conclude la Coldiretti – va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto.
Totale è dunque la contrarietà di Coldiretti che chiama a raccolta tutto il mondo vitivinicolo e i consumatori a difesa del patrimonio enologico e per “scongiurare decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare senza alcun motivo singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”.