Crisi delle Province, l’Upi Calabria: “Ribadiamo la necessità di essere ascoltati”

Catanzaro Attualità
Sergio Abramo

"Risale a circa venti giorni fa l’invio di una lettera al viceministro dell'economia e delle finanze, Laura Castelli, con la quale abbiamo chiesto un incontro urgente al fine di trattare in modo sistematico la crisi della Provincia per definire un percorso che renda possibile la sopravvivenza di un ente fondamentale per i territori". Così in un comunicato stampa il presidente dell'Upi Calabria, Sergio Abramo.

"Parlando degli effetti prodotti dalla riforma Delrio, abbiamo illustrato al viceministro come in Calabria il catastrofico quadro si completa con l’impossibilità, oggi, di pagare gli stipendi ai pochi dipendenti rimasti. Tale esperienza drammatica era stata già vissuta a Vibo Valentia, ora è la nostra Provincia e quella di Crotone a non essere in grado di pagare i trattamenti economici stipendiali, mentre la Provincia di Cosenza gestisce con non poche difficoltà le funzioni essenziali" spiega Abramo. "Abbiamo chiesto che si faccia in fretta perché non è giusto che i dipendenti paghino il prezzo di una riforma che non è stata una riforma, ma che ha prodotto macerie incalcolabili ed evidenti per gli enti di secondo livello".

"Siamo qui a ribadire la necessità che il nostro appello venga accolto con priorità, preoccupati sempre di più per la sorte della nostra Provincia e delle altre Province a noi vicine, che poi è la medesima di altre in Italia. Ci rivolgiamo al viceministro Castelli, ma anche ai deputati e i senatori calabresi di tutti gli schieramenti politici con i quali avevamo condiviso le problematiche in un apposito incontro svoltosi circa un mese fa" conclude la nota. "Pur comprendendo i numerosi impegni dei parlamentari calabresi, che sono noti, non possiamo non ribadire l’esigenza che si faccia in fretta. Non abbiamo tempo, aspettare ancora vuol dire aggravare una crisi che è già di per sé molto grave. Vuol dire rimanere inermi mentre il malato si aggrava e non possiamo consentircelo perché ci sono centinaia di famiglie in difficoltà che aspettano una risposta".