Piano Casa, gli Ordini Professionali “preoccupati per il silenzio”

Crotone Attualità

Riportiamo integralmente il comunicato inoltrato e firmato dai presidenti provinciali di Crotone degli ordini degli ingegneri, degli architetti e dei geometri, rispettivamente Antonio Grilletta, Francesco Livadoti ed Anna Maria Oppido.

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Gli Ordini Professionali della Provincia di Crotone, sono preoccupati dal silenzio che pare avere avvolto il piano casa Calabria a seguito dell’uscita della sentenza n. 219/2021 della Corte Costituzionale, che ha azzerato di fatto l’opportunità e gli effetti, di un provvedimento che negli anni si è posto come punto nodale della filiera, garantendo lavoro ai colleghi come a tutti i soggetti che della filiera stessa fanno parte, sino a giungere all’appagamento delle esigenze dei cittadini che, proprio in ragione di tale provvedimento, hanno potuto soddisfare le proprie esigenze.

Neanche la circolare del Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e LPP della Regione Calabria, n. 521221 del 01/12/2021, sembra aver restituito certezza e sicurezza ai Tecnici, ai Dirigenti degli Uffici Tecnici dei Comuni Calabresi, numerose infatti, sono le valutazioni, spesso discordanti proprio sulla applicazione o meno ed, ulteriormente, in differenti termini applicativi tra le singole diverse Amministrazioni Comunali, che non fanno in tal modo che indurre ulteriore aleatorietà alla già intricata materia. Non possono certo essere le interpretazioni delle singole Amministrazioni a colmare quel vuoto normativo che si è ingenerato con la ormai nota sentenza della Corte Costituzionale ed il cui risultato altro non può essere che la confusione.

Ad oggi, infatti, non si registra niente di nuovo, a parte gli incontri avuti con gli Uffici competenti del Comune di Crotone, in data 27 gennaio e 11 Febbraio uu.ss., se non a sancire l’incertezza che regna attorno a questo tema, anche se all’esito degli incontri è stato condivisa la necessità di coinvolgere l’ANCI Calabria (Associazione Nazionale Comuni Italiani) da una parte e la RPT (Rete Professioni Tecniche) dall’altra.

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare in più circostanze, non si può sottacere come il piano casa Calabria abbia dal 2010 dato ossigeno ad un settore che viveva (e vive tutt’ora, al netto delle valutazioni sugli esiti del c.d. superbonus) una fase di profonda crisi. E d’altra parte non si può non avere a cuore le considerazioni della Corte sul tema di una trasformazione del territorio che in Calabria deve ineludibilmente essere la bussola dell’azione di Governo, a partire da quell’adozione del Q.T.R.P. che oggi si ripresenta e, va detto, giustamente alla ribalta.

Rappresentando nuovamente, ove ce ne fosse bisogno, la nostra totale disponibilità all’essere parte attiva e diligente sul tema, teniamo a rappresentare come questa possa essere finalmente l’occasione per porre in essere una complessiva discussione sulla situazione dell’edilizia calabrese che se anche, e non poco, di piano casa vive certo non solo di questo può abbeverarsi. È a nostro parere ineludibile una profonda riflessione su sullo stato dell’arte degli strumenti urbanistici dei Comuni Calabresi, cui per troppo tempo è stato inopinatamente consentito di glissare su una seria e pregnanti attività di pianificazione e gestione dei propri territori. Tale circostanza non è più tollerabile e testimonianza evidente ne è il ragionamento che, proprio in proposito del rapporto tra piano casa e Q.T.R.P., emerge dalla sentenza n. 219/2021 della Corte Costituzionale.

È ineludibile ripartire dal quadro normativo, mettendo mano alla L.R. 19/2002, verificandone le ricadute ed il rispetto, per dare ai nostri territori il rispetto che meritano e che per troppi anni è stato forse sacrificato sull’altare di esigenze politiche malcelate dalle opportunità che interventi, proprio come il piano casa, hanno consentito.

È d’altra parte egualmente necessario, tornando allo stringente tema che il nuovo piano casa si ponga in futuro come elemento strutturale, superando il bailamme che annualmente vedeva una platea annualmente ansiosa di conoscerne la proroga o lo spirare. In tal modo si consentirà a tutti gli attori sul palcoscenico di ragionare a più ampio respiro, facendo scelte meditate e caratterizzate da una progettualità seria.

Il nostro auspicio è che il Consiglio Regionale, possa trovare con questo nuovo provvedimento e la complessiva rilettura della tutela del territorio che stiamo sollecitando, la soddisfazione in tutto quell’arco parlamentare che siede in rappresentanza di tutti i cittadini calabresi e che per questo motivo non può permettersi di non essere parte diligente nella realizzazione di un provvedimento che veda, ci auguriamo, la totale condivisione e l’unitarietà dell’azione di tutti.