Verso l’8 marzo, Pignataro (Cisl): “Comprendere specificità femminile nell’invecchiamento”
"Mentre rivolgiamo un pensiero solidale al popolo ucraino, una vicinanza che deve tradursi in sostegno e accoglienza per bambini, donne, uomini vittime di un’aggressione e di una violenza ingiustificabili, vale la pena di proporre, in prossimità dell’8 marzo, una riflessione sulle donne anziane", scrive in una nota Antonella Pignataro, responsabile del Coordinamento Donne Pensionati Cisl Calabria.
"La prossima Giornata internazionale della Donna 2022 ci vede ancora in ansia per il Covid-19 ed è inevitabile pensare che se invecchiare è difficile, in tempi di pandemia è ancora più complicato. In questi due ultimi anni, infatti, le persone al di sopra dei 65 anni di età sono state quelle maggiormente a rischio in termini di salute, a causa del contagio" prosegue la nota. "La situazione si è aggravata per il sovraccarico dei servizi sanitari, rivelatosi un nuovo vulnus per le donne anziane che sono soggetti ancora più fragili in termini di salute. Esiste poi un’altra aggravante, rappresentata dalla violenza e dagli abusi che colpiscono molte donne over 70, vittime dei partner, ma anche di figli che si appropriano della pensione o della casa".
"Tocca allora a chi è chiamato a sostenere questa fascia d’età, come la Fnp, Federazione Nazionale Pensionati Cisl, comprendere la specificità femminile nell’invecchiamento e lavorare a soluzioni valide in campo giuridico, socio-sanitario e psicologico, soprattutto a tutela delle ultrasettantenni" afferma la Pignataro. "Fondamentale è, dunque, che questo 8 marzo abbia come punto di partenza la solidarietà intergenerazionale e come obiettivi il contrasto alla nuova povertà, che è soprattutto donna, e il superamento del pregiudizio che vede gli anziani come una categoria che “ruba il futuro ai giovani".
"Bisognerà farsi carico, attraverso iniziative mirate, di far comprendere ai giovani l’importanza e la ricchezza – umana, sociale ed economica – delle generazioni più anziane e in particolare delle donne anziane; battersi per la garanzia di un reddito minimo dignitoso per le persone anziane; chiedere una vera legge sulla non autosufficienza che eroghi servizi e prestazioni di qualità e riduca le insopportabili differenze fra Nord e Sud d’Italia; reclamare una effettiva assistenza domiciliare integrata per i soggetti diversamente abili, fra i quali troviamo tante donne, sapendo anche che sono soprattutto le donne a farsi carico della cura delle persone non autosufficienti" conclude la nota.