Riorganizzazione dell’Udc a Reggio: Occhipinti e Fallanca nominati responsabili
Gli effetti della pandemia, della crisi energetica, e del conflitto in Ucraina impongono la necessità di una forte presa di coscienza da parte delle forze politiche e sociali, dei corpi intermedi, delle istituzioni. Nel giro di due anni, la quotidianità della popolazione mondiale è rimasta sconvolta. Già prima dell’inizio del 2022, da diverse parti si levavano segnali di preoccupazione circa gli effetti economici della pandemia, i quali sembravano destinati a colpire con maggiore violenza gli strati sociali meno abbienti. È stato questo uno dei temi affrontati dall’Assemblea Nazionale dell’Udc del 3 dicembre 2021.
I recenti avvenimenti aggravano ulteriormente queste preoccupazioni. Come segnalato da più parti, le questioni oggi riguardano i beni essenziali e primari, quali l’energia ed i prodotti agroalimentari, con violento impatto sulle economie delle famiglie a reddito fisso, come sulle imprese ed i professionisti, con ulteriori contrazioni dell’offerta di lavoro. Ciò chiaramente ancora di più nella nostra realtà meridionale.
Di fronte a questo scenario, si impone una nuova e profonda riflessione sulle strategie di sviluppo delle società, della nostra in particolare.
Il problema non è solo quali misure adottare per la risoluzione dell’attuale crisi. Oggi, le scelte di politica sociale ed economica devono andare ancora più in profondità, per ricercare soluzioni tese ad anestetizzare gli assetti sociali rispetto all’eventualità che future crisi possano nuovamente esplodere, e che, sotto il profilo economico e sociale, ci portano in una situazione simile a quella post-bellica.
Sotto diverso aspetto, i fatti dell’Ucraina, alla cui popolazione l’Udc a tutti i suoi livelli, ad incominciare dal Segretario Cesa al presidente De Poli, ha fatto pervenire i più sinceri sentimenti di solidarietà, anche attraverso il sostegno alle politiche messe in atto dal Governo e dall’UE, segnalano non solo l’irrinunciabilità al sistema democratico quale modello di governo dei popoli, ma anche la necessità che esso sia coltivato giorno dopo giorno, con cura e determinazione.
Recuperare i valori della Costituzione, significa riappropriarsi dell’idea di fondo dei Padri Costituenti, e cioè della introduzione nella Carta Costituzionale di una serie di meccanismi tesi a proteggere la democrazia dalla stessa volontà dei cittadini, consapevoli come erano che anche il regime fascista, dopo essersi imposto con la forza brutale, aveva trovato largo consenso nella popolazione, e che quindi il popolo stesso, in futuro, avrebbe potuto ricadere nel drammatico errore, fino a mettere in discussione il sistema democratico.
Tale quadro smentisce l’idea, maturata negli ultimi venti anni della superfluità dei partiti a vantaggio della personalizzazione della politica. Quale linfa per la democrazia, occorre che i partiti tornino a svolgere il ruolo che la tradizione democratica e la Costituzione assegna loro, e cioè di essere, attraverso una presenza strutturata sul territorio, sede di confronto e di dibattito da sintetizzare in proposte politiche e determinazioni istituzionali, a tutti i livelli.
Questo è l’impegno assunto dall’Udc su tutto il territorio nazionale, in assolta continuità con la sua storia, i suoi ideali ed i suoi valori, e questo è quello che è il tempo di fare oggi, su tutto il territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria, in adesione alle direttive del partito, nella convinzione che solo attraverso tale percorso virtuoso potranno coltivarsi i prioritari sentimenti di sincera adesione al sistema democratico e potranno individuarsi le migliori soluzioni ai problemi drammatici che la società ha oggi di fronte.
All’indomani delle elezioni regionali, è stata avviata una vasta attività di un confronto con varie espressioni del territorio, rappresentanti nelle istituzioni e vecchi dirigenti del partito, per recuperare la presenza politica dell’Udc in tutto il territorio metropolitano, raccogliendo larghe e qualificate adesioni. A conclusione, con la condivisione dei vertici nazionali e regionali, ho ottenuto la disponibilità a collaborare in settori primari e strategici quali l’organizzazione del partito e quello dei rapporti con gli enti locali ed elettorale, rispettivamente degli amici Riccardo Occhipinti e Pietro Fallanca.
Con la loro preziosa collaborazione, si procederà quindi, in attesa della conclusione del tesseramento e della celebrazione del congresso, a strutturare organismi destinati alla elaborazione, in armonia con la linea politica nazionale e regionale, delle proposte dell’Udc per il territorio della Città Metropolitana, e, grazie alle generose disponibilità già acquisite ed alle altre che si andranno ad aggiungere, ad assegnare la responsabilità di promuovere e coordinare la presenza e l’iniziativa politica del partito nelle varie realtà locali, comunali e comprensoriali.
Affermava Aldo Moro nel suo ultimo intervento alla Camera del 28 febbraio 1978: “Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere”. Ebbene, quella dell’Udc oggi a Reggio, come in tutta Italia, è la chiamata a quel nuovo senso del dovere, all’impegno politico, per contribuire fattivamente, quale dovere civico, al progresso della società.