Riapertura del Castello Crotone, Pd perplesso sulle tempistiche istituzionali
"Apprendiamo con sollievo gli esiti dei rilievi tecnici svolti dall’Arpacal al Castello di Carlo V, che lasciano intravedere, dopo quattro lunghi anni, la possibilità di una riapertura della struttura (quindi anche del Museo e della Biblioteca). Destano, tuttavia, perplessità le modalità e le tempistiche con cui gli attori istituzionali hanno affrontato questa vicenda". È quanto si legge in una nota del circolo crotonese del Partito Democratico.
"L’unico elemento certo è il fatto che qualcosa si è mosso fondamentalmente grazie alla buona volontà e al senso civico dei concittadini che hanno sollecitato una risoluzione del problema" si legge ancora. "Allora qual è stato l’ostacolo che finora ha impedito la ripertura del Castello? Un banale deficit di comunicazione tra Ministero (proprietario), Arpacal, Prefettura e Comune? Pensiamo di no".
"Se sono stati necessari quattro anni per ottenere un nuovo sopralluogo, adesso quanto tempo sarà necessario affinchè il Ministero avvii effettivamente la bonifica? (Ahinoi, con risorse inizialmente destinate ad Antica Kroton). Riusciremo ad avere una messa in sicurezza permanente, mediante la rimozione dei materiali pericolosi? O solo temporanea, con una copertura sul luogo? Ancora, chi tra il Ministero e il Comune garantirà l’osservanza delle nuove prescrizioni dell’Arpacal, affinchè il Castello possa tornare fruibile?" si chiedono gli esponenti dem.
"Un ultimo interrogativo: laddove fosse definitivamente confermato che il Castello poteva rimanere aperto o comunque essere riaperto, già a seguito dei primi interventi di messa in sicurezza, senza pericolo per l’incolumità pubblica, sarebbe interessante quantificare due tipi di danno" prosegue la nota. "Il primo è il danno d’immagine subito dalla città di Crotone e quindi dalla collettività, in un contesto in cui già così scarse sono le opportunità di valorizzazione delle risorse umane e del ricco patrimonio storico culturale; Il secondo è il danno che tutti noi crotonesi abbiamo subito nell’esser privati per quattro lunghi anni, del Castello oltre che del Museo e della Biblioteca, vale a dire di luoghi che non fungevano solo da attrattori turistici, ma anche da luoghi di studio, approfondimento e aggregazione sociale".
"Siamo consapevoli che per le modalità di gestione di questa vicenda probabilmente non è configurabile una sorta di responsabilità giuridica, dei soggetti coinvolti. Ma probabilmente è ravvisabile, per ciascuno di questi, una responsabilità politica che di certo non passerà inosservata agli occhi dell’opinione pubblica" si legge in conclusione. "Ci auguriamo che, a mo’ di risarcimento verso la collettività, il nostro Sindaco ora si occupi celermente della questione (anche in vista dell’imminente stagione estiva) e che, con una doverosa assunzione di responsabilità, ponga in essere tutti gli atti necessari affinchè il Castello possa finalmente tornare nella disponibilità della città, ovviamente garantendo la massima sicurezza".