Vinitaly, la Calabria del vino si racconta tra territori e storia millenaria
Grande successo ieri a Veronafiere salone dei vini e dei distillati Vinitaly per le presenze al Padiglione Calabria che si attesta tra i più visitati della fiera.
Tra gli eventi attesissimo quello a tema “I Vitigni che raccontano la Storia”, che si è aperto con i saluti del Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria Carmelo Versace che ha dichiarato: “Voglio ringraziare lo staff dell’Assessore Gallo che ha collaborato insieme alla città metropolitana di Reggio Calabria per essere per la prima volta protagonisti insieme in questa manifestazione, e un doveroso ringraziamento va a tutta la Regione Calabria. Quest’anno celebriamo il cinquantesimo del ritrovamento dei Bronzi di Riace, ed è da qui che parte la nostra sinergia, il lavoro che si sta portando avanti con il connubio di cultura, enogastronomia e storia può essere quel volano che per tanto tempo non abbiamo saputo raccontare, mentre oggi c’è un modo di parlare completamente diverso, con una lingua comune”.
E prosegue Versace: “il fatto che ci siano degli enti che lo stiano provando a fare a diversi livelli istituzionali con sinergie di tutti i territori regionali è un modo nuovo di vedere e fare politica. Oggi era importante essere qui a fianco dei nostri imprenditori che hanno fatto tanti sacrifici per restare a galla in questi due anni di pandemia e che ci permettono di essere qui a poter essere rappresentati con le eccellenze dei nostri territori”.
L’interessante conferenza, un approfondito tuffo nel passato del vino calabrese, che si attesta tra quelli con le origini più antiche dello Stivale, è stata moderata dal giornalista enogastronomico Luca Grippo e magistralmente condotta dal Rocco Zappia dell’Università di Reggio Calabria e dal Daniele Castrizio dell’Università di Messina.
“L’argomento che riguarda la storia dei vino calabrese dall’antichità ad oggi va attenzionato molto approfonditamente” – ha affermato Zappia, che ha concluso il suo intervento dicendo: “spero che saranno promosse dalla Regione Calabria ulteriori occasioni di approfondimento per sviscerare questo vasto argomento”.
“Dovremmo renderci conto che la Calabria è stata la capitale del vino nel mondo antico, l’intero Mediterraneo beveva vino calabrese; se non capiamo quale è stato il nostro ruolo antico non capiremo qual è il nostro futuro”, ha espresso durante la conferenza Castrizio.
Incoraggiante la conclusione dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo che dopo aver ringraziato i presenti ha ricordato come fino a pochi mesi fa, sebbene lo staff regionale fosse partito con grande anticipo per organizzare la propria presenza a Vinitaly 2022, l’ultima coda del Covid ha messo in crisi l’organizzazione dell’Ente Fiera che ha confermato solo negli ultimi mesi il regolare svolgimento della kermesse. Il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha voluto un forte impegno di tutta la regione per la presenza a Vinitaly 2022 e gli sforzi sono stati ripagati con un’organizzazione perfetta.
L’incontro di ieri è la prosecuzione della riunione avvenuta l’11 dicembre scorso presso il castello aragonese a Reggio Calabria, dove è stato presentato il Consorzio Vini di Reggio Calabria e dove è stata espressa l’intenzione di costituire un Consorzio unico calabrese, un nuovo obiettivo questo per la Regione. Ringraziando il Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria per la partecipazione congiunta, l’Assessore Gallo ha dichiarato: “non ha senso che le istituzioni di un territorio, al di là delle appartenenze politiche, non siano insieme su questi temi; dobbiamo avere un’unica maglietta, quella di Calabria e in questo caso della Calabria straordinaria, un brand che racconta la verità di una regione che ha mille frecce all’interno della propria faretra, ma che deve cominciare ad utilizzarle in senso positivo, e fra le frecce c’è anche il settore vitivinicolo nel quale noi crediamo moltissimo. Oggi abbiamo avuto la graditissima visita del Presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che dopo quella di ieri del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Sen. Patuanelli, ha dato un segno evidente dell’attenzione che la Calabria riceve dalle istituzioni e che si fa spazio grazie all’impegno anche della struttura del Direttore Generale del Dipartimento Agricoltura Giacomo Giovinazzo per portare la Calabria al centro del dibattito”.
Riguardo alla storia antica della viticoltura calabrese ha dichiarato l’Assessore Gallo: “la Calabria ha una tradizione importante che abbiamo smarrito e dobbiamo recuperare, dobbiamo cercare pian piano di uscire dallo spogliatoio”, e rispetto alle aziende calabresi presenti in altri stand ha affermato: “ piano piano le voglio riportare all’interno, perché ritengo che questa sia la sfida per una regione che deve giocare la partita con un’unica maglietta; questa è la sfida che noi lanciamo agli imprenditori, la sfida dell’unità, la sfida di una Calabria positiva, Straordinaria, che racconti la storia della qualità, dei propri prodotti”.
Gli eventi promossi dalla Regione Calabria e dai Consorzi dei vini Calabresi sono cominciati in mattinata con la degustazione a tema “Dagli uvaggi alla purezza, alla scoperta dei vini delle Terre di Cosenza”, condotta dal Curatore Guida Slow Wine Giancarlo Gariglio e moderata dal giornalista Luca Grippo.
“La Calabria del vino fino ad una decina di anni fa era considerata la bella addormentata del vino italiano e adesso finalmente ha intrapreso la strada giusta, della ricerca e riscoperta dei vitigni autoctoni e sta sfruttando appieno le potenzialità che ha la regione. Vedo il futuro in maniera molto positiva”, ha sostenuto Giancarlo Gariglio.
Durante l’evento Convegno/Degustazione “Vignaioli-Artigiani: la Calabria dei piccoli numeri”, moderato dal giornalista Luca Grippo, il Consigliere Nazionale Fivi Francesco De Franco ha detto: “Il vino calabrese sta vivendo un momento di bellissima energia positiva che significa attaccamento al territorio; questo è un orgoglio, e finalmente si porta fuori quello che la Calabria veramente è, senza imitare chi non ci appartiene. È un segnale di grande consapevolezza e maturità. Se si trovano i mercati giusti dove ciò viene apprezzato, questa è una grande possibilità per la Calabria del vino”.
Ha concluso Matteo Gallello (Co-founder della Rivista Verticale): “La qualità media del vino calabrese è cresciuta negli ultimi anni e con essa la mentalità dei vignaioli, che unendosi sono migliorati come uomini e come donne, non soltanto come viticoltori e viticoltrici. All’interno di un circuito agricolo è importante che si crei un circuito, un tessuto sociale importante che possa far bene al territorio che loro stessi custodiscono”.