Concorsi “truccati” all’Università: rettore e prorettore fanno scena muta davanti al Gip

Reggio Calabria Cronaca

Il rettore dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, Santo Marcello Zimbone, e il Prorettore Vicario Pasquale Catanoso, convolti nell’inchiesta “Magnifica”, non hanno proferito parola stamani durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Vincenzo Quaranta. I due, che sono stati interdetti, hanno dunque deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Nella giornata di domani sono invece previsti ulteriori interrogatori di garanzia tra gli altri 50 indagati a cui si contestano – a vario titolo - l’associazione a delinquere, la concussione, corruzione, abuso d’ufficio, il falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici, la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e il peculato.

L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza del capoluogo, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica locale, è partita dalla denuncia di un’architetta per presunte irregolarità in occasione dell’espletamento della procedura di valutazione comparativa per un posto di ricercatore universitario.

La denunciante, per tutelare la propria posizione, si era rivolta alla Giustizia Amministrativa ma in tale contesto, come emerso agli atti delle indagini, le sarebbe stato suggerito di rinunciare all’azione giudiziaria e di “aspettare il proprio turno” per avere accesso a future opportunità professionali all’interno del Dipartimento.

L’esponente, per tutelare la propria posizione, si era rivolta alla Giustizia Amministrativa ma in tale contesto, come emerso agli atti delle indagini, le sarebbe stato suggerito di rinunciare all’azione giudiziaria e di “aspettare il proprio turno” per avere accesso a future opportunità professionali all’interno del Dipartimento.

Le indagini avrebbero portato alla luce delle presunte condotte illecite nei concorsi che si ritiene commesse dal 2014 al 2020. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, vi sarebbero stati anche atti contrari ai doveri d’ufficio di imparzialità, lealtà, correttezza e fedeltà ed emersi in occasione delle varie procedure concorsuali e comparative, nella selezione delle commissioni esaminatrici attraverso la scelta di componenti ritenuti “affidabili” e pertanto idonei a garantire un trattamento favorevole ai singoli candidati scelti “direttamente” o a seguito di “segnalazione”. A queste, inoltre, si sarebbero aggiunte irregolarità ulteriori e molteplici irregolarità nella gestione delle risorse universitarie.