Aumentare le competenze del Comune su immigrazione, a Crotone partito il progetto Capire

Crotone Attualità

Si è tenuto questa mattina, nella Sala Consiliare di Crotone, il primo laboratorio tematico del Progetto Capire, Capacitazione Pubblica Interventi Regionali (QUI).

Il Comune pitagorico, capofila dell’Ambito Sociale di Crotone (composto dai comuni di Belvedere Spinello, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Rocca di Neto, San Mauro Marchesato e Scandale) partecipa, infatti, al progetto a cura della Regione Calabria ed in partenariato con il Dipartimento Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria.

I lavori sono stati coordinati dall’assessore alle Politiche Sociali Filly Pollinzi. Come è stato evidenziato, la presenza di stranieri in Calabria ha avuto, negli ultimi anni, un trend di crescita elevato con punte di incidenza in alcuni comuni che superano il 20% di presenze.

L’aumento del numero di acquisizioni di cittadinanza, delle iscrizioni scolastiche, dei matrimoni misti, degli occupati, contribuisce a disegnare un quadro di consolidamento strutturale dell’immigrazione, accanto al quale persiste però una pressione di carattere emergenziale determinata dai flussi cosiddetti irregolari, di richiesta asilo, di ritorno e circolari legati alla stagionalità agricola.

I numeri del sistema di accoglienza e dei flussi stagionali hanno inciso nella strutturazione di aree dove la presenza di stranieri è molto al di sopra della media regionale e ne condiziona anche i fabbisogni

Il progetto, finanziato dal Fondo Asilo e Migrazione, si prefigge l’obiettivo di potenziare le competenze degli enti pubblici e privati che a vario titolo si occupano di migranti, migliorandone i servizi dedicati e l’inclusione sociale.

L’approccio utilizzato è multiagenzia e multidisciplinare volto a sviluppare e consolidare la rete territoriale di intervento.

L’obiettivo è il potenziamento delle competenze del personale degli enti pubblici competenti in materia di immigrazione, con la finalità di innalzare lo standard, in termini di innovazione, dei livelli dei servizi dedicati negli stessi enti, anche con riguardo alla più ampia programmazione del welfare.

In particolare si propone di rafforzare la capacità di lettura dei contesti sociali nei quali si innestano i processi di governance multilivello, in un’ottica multidisciplinare, economica, giuridica, sociologica e politologica; consolidare le capacità di analisi, monitoraggio, valutazione dinamiche dei fenomeni migratori nei territori, mediante l’acquisizione di metodologie di osservazione dinamica della realtà sociale e di capacità di risposta adattiva ai fabbisogni sociali espressi e latenti.

Inoltre, potenziare le capacità di programmazione, gestione integrata ed erogazione dei servizi pubblici rivolti ai cittadini stranieri in forma unitaria e semplificat; migliorare il coordinamento tra i diversi attori ed acquisire abilità tecniche per operativizzare forme di intervento istituzionale in un’ottica multiagenzia (reti miste pubblico/pubblico, pubblico/privato); sviluppare, in simulazione, nuovi modelli (funzionali, organizzativi, erogativi) per favorire l’adozione di metodologie di programmazione e di gestione operativa centrate su approcci multilivello e multidisciplinari, in grado di integrare prestazioni e risorse (pubbliche e private) afferenti diversi ambiti.

Il secondo laboratorio è previsto, sempre nella Sala Consiliare, alle 10 del prossimo 9 maggio.