Progetto SIBaTer, per le cooperative di comunità entra in gioco l’esperienza di Legacoop
Un progetto incentrato sulla conoscenza e l’approfondimento di nuovo modello di business che si profila all’orizzonte socio-economico, etico-culturale italiano, spingendo sul senso di appartenenza al territorio. Il progetto “Banca delle terre” è questo e molto altro: ha rappresentato una opportunità per tanti comuni che hanno potuto conoscere il proprio patrimonio territoriale, puntando alla creazione di reddito e occupazione per i giovani ma soprattutto generare sviluppo locale attraverso la creazione di servizi per la comunità. Domani alle 11, nella sala Verde della Cittadella regionale, si terrà la I Conferenza dei Comuni calabresi che hanno aderito al progetto Sibater di Anci, di cui Legacoop Calabria è partner fondamentale nella creazione e nella promozione delle cooperative di comunità per la promozione del bene comune.
“La I Conferenza dei Comuni calabresi è l’occasione per tracciare un bilancio sullo strumento di “innovazione territoriale” che la nostra associazione ha messo in campo, le cooperative di comunità”. E’ quanto afferma Maurizio De Luca, vice presidente Legacoop Calabria con delega alle Cooperative di Comunità che interverrà domani nella seconda sessione dei lavori che saranno conclusi dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
“L’accordo di partenariato tra ANCI-IFEL e Legacoop, nell’ambito del Progetto SIBaTer, ha avuto il preciso scopo di applicare gli strumenti della cooperazione per la valorizzazione del bene comune – afferma De Luca -. In particolar modo si è posta l’attenzione sul modello delle Cooperative di Comunità, che rappresenta un modello vincente per lo sviluppo dei territori fragili. Abbiamo lavorato in assoluta sinergia sui territori, condividendo temi e obiettivi, nel comune intento di sostenere politiche di sviluppo locale capaci di produrre risultati economici e sociali. Da una parte, l’esperienza di ANCI e l’azione progettuale di SIBaTer come azione di sostegno e di rafforzamento della capacità della P.A. locale di ascolto del territorio, di confronto e concertazione degli interventi territoriali con gli attori locali. Dall’altra l’esperienza di Legacoop nel definire scenari d’impresa capaci di mettere al centro le persone, i territori e la valorizzazione dei beni comuni”.
“In questi anni ed anche grazie alle ultime esperienze, lo strumento della cooperativa di comunità è evoluto tenendo conto delle nuove normativa a livello regionale, di cui auspichiamo un tempestivo allineamento della nostra regione, dell’orientamento delle risorse del PNRR e dei bandi europei (FESR), del sempre più pressante protagonismo dei piccoli – conclude De Luca -. È evidente quindi che siamo in una nuova fase, il secondo tempo della “cooperazione di comunità”, bisogna avere una nuova consapevolezza ed un senso di responsabilità diverso, favorendo politiche di sviluppo che siano in grado di stimolare gli “imprenditori di comunità” ma anche gli “amministratori di comunità” affinché si possano ridisegnare le aree marginali del nostro territorio soprattutto attraverso un’allocazione della spesa pubblica in investimento di comunità”.