Intimidazioni: Orlando (Idv), escalation criminale in Calabria

Calabria Cronaca

«La bomba artigianale fatta esplodere davanti alla Procura Generale di Reggio il 3 gennaio; l'ordigno inesploso nel cortile dell'aula bunker il 7 gennaio, giorno dell'arrivo di Maroni e Alfano; il ritrovamento di una macchina con armi ed esplosivo il giorno della visita di Napolitano alla città il 21 gennaio; infine, il 25 gennaio, le minaccia di morte al magistrato antimafia Giuseppe Lombardo, che sta portando avanti importanti indagini sugli affari delle potenti cosche dei Libri e dei Condello e sulla commistione della criminalità organizzata con imprenditori e amministratori comunali di Reggio Calabria. Tutti fatti, denunciati anche da inchieste di quotidiani e settimanali, che senza alcun commento dimostrano l'escalation criminale in Calabria. Un'escalation che ha fatto tra l'altro registrare, solo negli ultimi tre mesi dell'anno scorso, uno stillicidio quotidiani di attentati e intimidazioni di stampo mafioso ai danni di amministratori pubblici, dirigenti e imprenditori, e che è segno di un tentativo sempre più invasivo di condizionare il sistema politico e sociale della Regione, attraverso messaggi diretti alle istituzioni». Lo ha detto Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell'Italia dei Valori, e primo firmatario di un'interpellanza urgente al Presidente del Consiglio e ai ministri dell'Interno e della Giustizia, firmata da 35 deputati - tra cui i calabresi Doris Lo Moro, Maria Grazia Laganà Fortugno, Aurelio Misiti.«Si tratta», ha detto Orlando, «di una situazione insostenibile che mina le basi stesse della convivenza civile e dello Stato di diritto e che fa emergere con sempre maggiore evidenza un pericoloso sodalizio che si consolida intorno ad enormi interessi economici, che spaziano dal traffico internazionale di stupefacenti al racket, dal riciclo del denaro sporco in grandi attività imprenditoriali allo smaltimento abusivo dei rifiuti».«Chiediamo al governo», ha concluso Orlando, «di intervenire subito per tutelare la regolarità dei procedimenti di appalto ed impedire il controllo illegale del territorio, nei riguardi di esponenti delle istituzioni, del mondo degli affari e delle professioni collusi con la criminalità organizzata e con il sistema di corruzione; e di adottare provvedimenti di urgenza che garantiscano il regolare svolgimento delle procedure elettorali delle prossime elezioni regionali».«Occorre una mobilitazione diretta dei ministri dell'Interno e della Giustizia per contrastare la criminalità organizzata, senza attendere l'ennesimo attentato o intimidazione prima di intervenire», ha concluso.