Migranti. Ministro Lamorgese a Reggio: sbarchi in aumento anche per la crisi alimentare
“Abbiamo avuto sbarchi proprio ieri: 280 persone. Ho dato riscontro dell'attività che come Ministero dell’Interno stiamo portando avanti. Ho fatto riferimento alla recente visita ad Ankara, al ministro dell'Interno, proprio per mettere in evidenza quest'aumento che c'è stato percentualmente rispetto all'anno scorso. Abbiamo avuto assicurazione che avrebbero operato con maggiore attenzione facendo riferimento a milioni di profughi che hanno sul territorio”.
Lo ha detto il ministro Luciana Lamorgese parlando delle nuove rotte di migranti da Turchia e Grecia, da dove “sono aumentati gli sbarchi autonomi anche con barche a vela”.
Il titolare del dicastero dell’Interno oggi è stata a Reggio Calabria per partecipare ad una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica sul tema dei migranti.
Al termine della riunione, si è incontrata con i giornalisti ai quali ha illustrato le iniziative del Governo, soprattutto in materia di immigrazione e prevenzione contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella pubblica amministrazione.
Oltre al prefetto Massimo Mariani, all’incontro hanno partecipato il procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, il questore Bruno Megale, i comandanti provinciali dei Carabinieri Marco Guerrini e della Guardia di Finanza Maurizio Cintura, il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti.
In questo cointesto, e rimanendo sul fenomeno dell’immigrazione, il ministro ha evidenziato che per quanto riguarda gli arrivi per la maggior si è trattato di persone provenienti dall’Afghanistan.
“Vorrei ricordare – ha sottolineato - che, l'anno scorso nel mese di agosto, abbiamo fatto arrivare più di 5400 persone, tutti coloro che hanno lavorato con le unità italiane presenti a Kabul. Ce li siamo andati a prendere ma era chiaro che non sarebbe terminato il flusso da quei Paesi”.
Lamorgese ha evidenziato però che vi siano anche migranti in arrivo dall’Egitto e soprattutto dalla Libia ma, ha puntualizzato, “bisogna contestualizzare le varie situazioni”.
Secondo il ministro “i flussi che vanno in aumento hanno un'incidenza tenendo in considerazione alle situazioni geopolitiche di quei territori.”
Il riferimento è alla Libia, alla Tunisia ma anche alla crisi alimentare “che vede in questo conflitto bellico un effetto indotto della mancanza del grano”.
“Purtroppo i paesi del Nord Africa sono i paesi che ricevano l'80% di grano dalla Russia e dall'Ucraina. È ovvio che ci siano dei balzi in avanti come ripercussioni in aumento dei flussi. A quello poi bisogna unire le situazioni geopolitiche locali che purtroppo non sono di ora. Su questo ci stiamo attrezzando” ha concluso Lamorgese.