Vertenza Abramo Cc, sindacati chiedono incontro urgente

Calabria Attualità
L'Abramo Customer a Crotone

"I dati della marginalità aziendale sono in caduta libera e pertanto dai primi giorni di luglio si procederà con rientro in azienda dallo smart working, di tutti i lavoratori esclusi quelli tutelati dai decreti di legge attualmente in vigore lavoratori fragili e con figli inferiori ai 14 anni": questo è quanto ha comunicato la Abramo Customer care alle segreterie regionali di Slc Cgil, Fistel Csl e Uilcom Uil ed Rsu.

Le sigle sindacali hanno contestato fermamente questa decisione, perchè avvenuta "a ridosso di una delle estati più calde di sempre, con la curva dei contagi ormai stabile oltre 25% e con i prezzi del carburante sopra i due euro, non è opportuno prendere unilateralmente decisioni così drastiche. Abbiamo suggerito di utilizzare un criterio rotativo a gruppi, alternando periodi in azienda ed a casa, mixandolo con un eventuale carsharing così da dimezzare il disagio in questo difficile periodo economico/sanitario, ma non si è riusciti a fare alcun avanzamento in tal senso".

I sindacati regionali, poi, contestano "tutti i punti l'impostazione e le dichiarazioni aziendali, finalizzate ad addossare unicamente ai lavoratori gli scarsi risultati produttivi sottolineando come questi siano invece l'inevitabile conseguenza di un’inesistente governance dell'azienda a livello operativo da quando si è insediata l’amministrazione straordinaria. Le uniche apparizioni degli attuali commissari straordinari, le abbiamo avute solo in occasione di incontri istituzionali dove si sono sempre sottratti al confronto di merito su qualsivoglia problematica sollevata dalle organizzazioni sindacali".

Hanno chiesto, pertanto al termine dell’incontro unitariamente "un incontro urgente di natura sindacale alla presenza dei commissari straordinari per affrontare tutte le problematiche aperte incluse quelle connesse allo stato passivo".

Ed avvertono che "qualora entro la prossima settimana non verrà calendarizzato l’incontro, proclameremo lo stato di agitazione e attiveremo le forme di lotta ritenute necessarie".