Teatro Rendano, Gallo (Noi): “Ostaggio del malgoverno”
Il Teatro di tradizione Alfonso Rendano di Cosenza è ostaggio del malgoverno che nell'ultimo decennio ha prodotto la sua caduta ai livelli più bassi della storia culturale della Città. Una caduta che si riflette su tutto il sistema cultura di Cosenza che vede oggi in crisi 4 Teatri su cinque con gravi conseguenze sia a livello sociale che a livello lavorativo. Ciò, in dicotomia con le politiche nazionali e l'indirizzo che il ministro Dario Franceschini sta fornendo al settore. È la dichiarazione di Fabio Gallo già candidato sindaco alle scorse amministrative di Cosenza e supporto al Sindaco di Cosenza Franz Caruso nelle scelte di programmazione indirizzate a rilanciare e valorizzare il Teatro cittadino di tradizione A. Rendano.
"Da anni non si produce una stagione lirica del Teatro - comunica Fabio Gallo - divenuto un luogo privato della sua dignità attribuita dalla tradizione e dal significato stesso che il Teatro comunale riveste in Italia. Un concetto condiviso anche dagli autorevoli membri della Commissione Cultura del Comune di Cosenza che a seguito di una mia PEC della quale è stato portato a conoscenza il Prefetto di Cosenza, ha deciso di convocare il dirigente di settore Giuseppe Bruno che, però, non ha saputo fornire risposte concrete alle mie domande affermando, incredibile a credersi, che nel Teatro non esiste una programmazione perché non c'è un solo Euro. Eppure la programmazione esiste e qualcuno, evidentemente, non vuole che si sappia". Le domande rivolte dal noto Coreografo e Regista sono chiare e meritano risposte altrettanto chiare, e senso di responsabilità da parte di un'amministrazione che in campagna elettorale ha puntato tutto sul volere rendere "trasparente" il palazzo di Città. Fabio Gallo chiede “diteci come si gestisce il Teatro, quanto costa, chi paga e chi no, quale è la programmazione e chi beneficia della richiesta dei fondi statali che spetterebbero alle produzioni del teatro Rendano”.
Al momento, nonostante sia argomento battuto anche dagli organi della Stampa, nessuna risposta. Un caso unico che sta suscitando l'interesse di migliaia di cittadini che chiedono il ripristino delle funzioni per cui il Teatro è voluto dal ministero di "tradizione". Eppure Fabio Gallo che svolge per il Comune attività del tutto gratuita, ha recentemente scritto al Sindaco Franz Caruso con il quale condivide l'obiettivo della massima trasparenza degli atti amministrativi, al Presidente del Consiglio Giuseppe Mazzuca, al Vicesindaco Maria Pia Funaro, al funzionario che gestisce il Teatro e l'intero patrimonio culturale Anna Rita Callari, al dirigente di settore Giuseppe Bruno ed al Presidente della Commissione Cultura Domenico Frammartino che ha immediatamente convocato in Commissione il Dirigente Giuseppe Bruno. “La politica ha grandi responsabilità in quella che si presenta come un’agonia del teatro e della Cultura giunti all’estrema unzione – ha affermato Fabio Gallo all’uscita della Commissione Cultura. Non a caso oggi la crisi ha colpito quattro Teatri su cinque: il Teatro “Italia-Tieri” che ha visto morire sotto al suo portico cittadini trascurati come lo stesso Teatro, l’Officina delle Arti che ha il pregio di operare nel cuore della Città Storica con evidenti positive ricadute sul sociale, il Teatro dell’Acquario, il Teatro Morelli.
In considerazione del fatto che anche il Teatro comunale Alfonso Rendano è ridotto al lumicino, appare ovvio che chi vuole che Teatro e Cultura in generale rinascano, deve contribuire a voltare pagina e la politica deve avere il coraggio di farlo allontanando dal settore chi, evidentemente privo di competenze specifiche, non ha saputo gestire e che oggi ci impedisce di avere risposte chiare a domande legittime sulla trasparenza. Un atteggiamento che lascia intendere che il problema c’è e che deve essere affrontato e risolto subito. Chi non lo fa in maniera determinata da oggi è complice perché abbiamo avvisato tutti delle problematiche esistenti. Anche il Prefetto di Cosenza. Se Franz Caruso ha voluto come alleato al ballottaggio il Movimento che è espressione del civismo di Cosenza, evidentemente lo ha fatto sapendo che saremmo stati determinati promotori di trasparenza e sviluppo in un contesto di legalità. Ora - conclude Fabio Gallo - andremo avanti fino all'ottenimento di tutte le risposte.