Inchiesta Reset. Movimento Noi chiede la Commissione d’accesso a Rende e Cosenza
“Il quadro prospettato dalla Magistratura antimafia di Catanzaro è assai allarmante. Crediamo sia necessario un approfondimento tale, da assicurare che nulla di quanto attiene alla sfera personale abbia potuto intaccare in qualsiasi modo, nel caso degli amministratori indagati, il loro servizio presso l’ente pubblico nel quale operano”.
È quanto chiede Noi-Rete Umana - Movimento di Opinione Sociale, Culturale e Politico - dopo il terremoto abbattutosi nel cosentino con la maxi inchiesta della Dda chiamata in codice Reset (QUI), che ha visto scattare le manette per il sindaco ed un assessore del Comune di Rende e per un assessore del Comune di Cosenza (QUI).
Per “Noi” si tratterebbe quindi di un accertamento che definisce utile a tutti, sia ai destinatari delle accuse ma anche all’Amministrazione Pubblica nella quale questi hanno operato.
“Per questo motivo – affermano dal Movimento - crediamo che la Prefettura che ha già applicato la Legge Severino sospendendo il Sindaco … e i due Assessori … (QUI), debba promuovere una Commissione d’accesso presso i due Comuni. Appare indispensabile al momento perché si eviti che i cittadini guardino con sospetto all’amministrazione politica delle due Città che si vedono unite dall’indagine dell’Antimafia”.
Secondo la “Rete”, quindi, starebbe accadendo “qualcosa che – afferma - suggerisce particolare attenzione e che alla sfera più propriamente detta ‘criminale’ già nota alle cronache, l’inchiesta condotta dall’Antimafia unisce quella politica e delle alte istituzioni”.
“Non è nostro compito – puntualizza ancora il Movimento - stabilire se e di quanto le due sfere esondino l’una nell’altra, ma non possiamo non tenere conto che ciò sta accadendo e che su tali ipotesi ad indagare è la Magistratura antimafia.”
“In queste ore, inoltre, abbiamo preso atto che una parte del Partito Democratico in Calabria, nel luogo in cui avrebbe dovuto presentare i suoi candidati ponendone al centro qualità e prospettive – sbottano poi da “Noi” - ha colto ancora una volta l’occasione in sole 24 ore, per lanciare un attacco senza precedenti al Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri”.
“Un atteggiamento che – secondo il Movimento - lascia basiti e che fortunatamente non è condiviso da gran parte del Centrosinistra”.
“Non possiamo trascurare – continua la Rete - che la Città di Rende è orfana del suo Primo Cittadino e di un Assessore. E non possiamo trascurare che l’amministrazione politica del Comune di Cosenza è orfana non solo di un Assessore, ma di un capo politico, essendo l’indagato al quale, come a tutti, deve essere riconosciuta la presunzione di innocenza, la maggiore forza elettorale che ha consentito all’attuale amministrazione in sede di ballottaggio, di assumere la guida della Città. È un dato oggettivo”.