Coppia ammazzata nella campagne di Calanna, cugino e vicino condannato all’ergastolo

Reggio Calabria Cronaca

Dopo ben tre ore di camera di consiglio la Corte d’Assise di Reggio Calabria (presieduta da Natina Pratticò) ha condannato all’ergastolo Francesco Barillà (66 anni), imputato nel processo di primo grado per l’omicidio dei coniugi Giuseppe Cotroneo (58 anni) e Francesca Musolino (51) (QUI)

I giudici hanno dunque accolto la richiesta del pubblico ministero Flavia Modica, che ha coordinato le indagini assieme al procuratore Giovanni Bombardieri e all'aggiunto Gerardo Dominijanni.

Cotroneo e Musolino vennero uccisi con cinque colpi di fucile nel dicembre del 2020 nelle campagne di San Basilio, a poche centinaia di metri da Calanna, nel reggino (QUI), mentre raccoglievano olive. A ritrovare i loro corpi fu uno dei figli andato a cercarli non riuscendo a rintracciarli per telefono.

Barillà, cugino delle vittime e loro vicino (possedeva un terreno confinante con quello dei due coniugi) fu arrestato un mese dopo, nel gennaio del 2021 (QUI).

Fin da subito gli investigatori ritennero infatti che il responsabile non potesse essere lontano e che conoscesse molto bene le abitudini della coppia.

Le indagini - sotto il diretto coordinamento della Procura - ricostruirono così gli ultimi momenti precedenti al fatto di sangue. Secondo gli inquirenti, Barillà avrebbe dunque fatto fuoco con un fucile detenuto legalmente. Alcuni bossoli furono infatti ritrovati sul posto, altri a casa dell'arrestato.

Proprio su questo e sulla dinamica della sparatoria, durante il processo, la difesa ha depositato una perizia che secondo gli avvocati avrebbe messo in dubbio la ricostruzione della Procura.