Ospedale di Crotone, Sperlì: “Lavori a rilento per ottenere dovute autorizzazioni”
Ha parlato di pronto soccorso, quello del reparto covid e quello dell’ospedale San Giovanni di Dio, il commissario dell’Asp Domenico Sperlì, per spiegare i ritardi nei fondi non ancora spesi.
Ha indetto una conferenza stampa, nella sede della direzione generale, per rispondere alle critiche ricevute, sulla stampa e sui social, sul mancato inizio dei lavori in entrambe le strutture sanitarie.
Sperlì ha dato in merito, anche una notizia, cioè, che lunedì 25 luglio saranno consegnati i lavori per la realizzazione del nuovo pronto soccorso di Crotone, dopo 8 anni dalla progettazione, avvenuta nel 2014.
Ha spiegato che i ritardi sono stati dovuti soprattutto per le necessarie autorizzazioni delle autorità competenti, poiché l’area su cui dovrebbe sorgere, è a vincolo archeologico.
Il bando per un importo di circa un milione di euro era stata assegnata fin dal 2019 all’impresa Sami srl, ma poi il tutto si è bloccato per il sopraggiungere della pandemia da covid 19.
Per realizzare la nuova struttura, dove c’erano una volta le tende per il covid, serviranno 380 giorni, tranne che non sopraggiungano, come è accaduto in passato, ulteriori ostacoli.
Sul fronte della realizzazione del pronto soccorso covid, con otto posti di terapia sub intensiva e tre di intensiva, Sperlì ha confermato che è finanziato ed appaltato, ma anche questo è fermo.
Ha spiegato il commissario che l’appalto in questione è gestito direttamente dalla struttura commissariale per l’emergenza covid e non dall’Asp, che ha solo verificato ed approvato da novembre 2020 e marzo 2021 i progetti di fattibilità ed esecutivo.
In questo caso i problemi sono stati causati da indagini giudiziarie che hanno coinvolta la società mandataria dell’Ati che si è aggiudicato l’appalto, da parte della Procura di Caserta e dalle successive cessioni di quote.
L’Asp ha chiesto chiarimenti a ministeri e struttura commissariale nazionale sul da farsi, ed attende ancora gli esiti delle verifiche che sono state avviate sulla questione procedurale.
Sullo sfondo, poi, il problema del personale sanitario che non si trova, che, però, ha sottolineato Sperlì riguarda le strutture sanitarie a livello nazionale e non solo locale. Ma questo si vedrà dopo che le strutture saranno finite.