Cciaa. Aumentano le aziende nel reggino: crescita media superiore ai livelli pre-pandemia
Crescono le imprese reggine con una variazione dello stock superiore sia alle dinamiche regionali che nazionali. È quanto emerge dai dati del Registro Imprese della Camera di Commercio relativi al sistema imprenditoriale della Città Metropolitana nel I semestre di quest’anno. che evidenziano ancora la
Dati che riferiscono come si sono registrate 1.285 nuove aziende a fronte di 971 cessazioni di attività, con un saldo positivo pari a 314 unità.
Al 30 giugno il sistema imprenditoriale reggino risulta pertanto costituito da 54.518 imprese (il 28,8% di quelle regionali). Continua quindi un trend positivo delle imprese attive con una crescita media superiore ai livelli medi pre-pandemici.
Sempre al 30 giugno il dato relativo al numero delle imprese attive, ossia quella quota-parte di imprese registrate che ha svolto un’effettiva attività produttiva per almeno sei mesi nel corso dell'anno, è pari a 46.225 (+1,1% rispetto allo stesso semestre del 2021).
Non si arresta il processo di ispessimento del sistema produttivo reggino ormai in atto da diversi anni.
Le attività individuali continuano a rappresentare la componente d’impresa più numerosa (36.072 unità, pari al 66,9% delle imprese presenti all’anagrafe camerale); il loro numero è leggermente aumentato rispetto al I semestre dell’anno precedente (+1,1%).
Si evidenzia un ulteriore aumento delle società di capitali (il 19,1% del totale) che crescono rispetto al I semestre del 2021 del +5,0%.
Più del 60,0% delle attività imprenditoriali è concentrata in tre soli settori: il commercio (18.624; il 34,1% dello stock complessivo), l'agricoltura (8.651 imprese; il 15,8%) e le costruzioni (5.943; l’10,9%).
Rispetto al I semestre 2021, si evidenzia una contrazione del settore terziario e delle attività manifatturiere. In crescita il resto delle attività produttive della provincia.
LARGO A DONNE E GIOVANI
Continua la crescita delle imprese guidate da giovani under 35 e femminili, sostanzialmente stazionarie quelle straniere. Nel I semestre quelle femminili sono 13.087 (il 24,0% del totale), in crescita di 58 unità. Le imprese giovanili (il 10,8% delle imprese totali) hanno fatto registrare un saldo anagrafico anche in questo caso positivo, pari a 254 unità, pur in presenza di un calo complessivo del -5,8% rispetto al I semestre dell’anno precedente.
Le imprese straniere, invece, rappresentano il 9,2% delle imprese camerali, in crescita di sole 10 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
“I dati sul sistema imprenditoriale nel I semestre 2022 ci restituiscono la fotografia di un tessuto produttivo che è stato in grado di resistere e di rispondere con dinamismo alle difficoltà imposte dalla crisi pandemica” – ha dichiarato il Presidente della Camera Antonino Tramontana.
“Nutrivamo un certo timore soprattutto per le imprese giovanili, meno attrezzate dal punto di vista strutturale e della capacità finanziaria per fronteggiare l’emergenza, ma il loro trend positivo, così come quello delle imprese femminili, conferma che il percorso di sviluppo socioeconomico del territorio è sempre più legato a fattori strategici quali innovazione e digitalizzazione che, assieme alla sostenibilità e alla qualificazione delle competenze e del capitale umano danno valore e accrescono la competitività di tutto il sistema produttivo”, ha aggiunto.