Comunali Cosenza: Perugini ha presentato le liste
Il Sindaco Salvatore Perugini ha voluto incontrare i cittadini per presentare loro le liste che sostengono la sua ricandidatura alle prossime elezioni amministrative. Una candidatura che si muove nel segno della continuità del suo governo della Città di Cosenza. Dopo aver ringraziato i dirigenti politici presenti e impegnati al suo fianco (Francesco Spatafora del Pd, Luigi Incarnato segretario regionale del Psi, Ninni Urso segretario provinciale dell’Api e Caterina Bruno segretario cittadino del Pri), i quali hanno espresso le loro forti motivazioni e il loro legame con il programma politico, il Sindaco ha delineato le tante cose da lui fatte in questi cinque anni di amministrazione e i molti progetti futuri davanti a una platea gremita composta da molti importanti esponenti politici.
«E’ opportuno – ha esordito il Sindaco – ristabilire la verità». «Il nostro avversario è il centrodestra. È il centrodestra che vogliamo battere sia sul terreno della politica che su quello dei contenuti. Come? Parlando un linguaggio semplice, chiaro, corretto, scevro da ogni condizionamento, da ogni ipotesi di conflitto di interesse. Con un linguaggio, quindi, – ha spiegato subito il Sindaco - che sia comprensibile ma che, allo stesso tempo, abbia in sé forza e fermezza. Senza trascurare che gli avversari vanno comunque, e pure sempre, rispettati. Parliamo e parleremo senza strumentalizzazioni e soprattutto senza strumentalizzare lo stato di disagio e di bisogno presente, purtroppo, nella nostra Città».
Salvatore Perugini ha voluto poi richiamare il pensiero di tre grandi uomini.Per primo ha ricordato un vecchio editoriale, pubblicato dal Corriere della Sera il 7 dicembre di molti anni fa, dal Cardinale Carlo Maria Martini.«Martini declinava i termini contrapposti di “conservatori” e “riformisti”. E diceva: “Badate, non confondete i moderati non sono conservatori. Perché la moderazione è uno stile comportamentale, è come tu guidi le tue azioni, è come ti muovi. Per cui – ha detto ancora il Sindaco, citando il Cardinale Martini – si associa il termine di moderato a quello di conservatore, ma in realtà il vero riformista è quello che punta a far crescere il territorio con le sue azioni di governo e sostanzialmente deve essere sempre moderato».
Dopo questo primo ricordo, Salvatore Perugini ha poi richiamato le parole dette dal Presidente Giorgio Napolitano, lo scorso 18 marzo in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia a Torino. «Il Presidente – ha ricordato - salutando Sergio Chiamparino, due volte Sindaco del capoluogo piemontese, ha fatto un richiamo forte a quello che lui ha definito “il dovere dell’umiltà per chi ricopre cariche pubbliche, per chi ha doveri istituzionali”. Un invito all’umiltà inteso non come arrendevolezza, come debolezza. Tutt’altro. Piuttosto come consapevolezza della funzione e di senso di responsabilità che deve presiedere alle azioni di chiunque svolga una funzione pubblica».
Il terzo pensiero rievocato dal Sindaco è stato quello di Giacomo Mancini. Ha raccontato di quando ricevette una lettera da Mancini in risposta a un suo messaggio di auguri di Natale, quando Perugini era Presidente del Consiglio comunale: «Nella mia lettera parlavo del provincialismo che affliggeva la nostra Città, la nostra terra e il Mezzogiorno in genere. Un provincialismo che era ed è una palla al piede, è la nostra capacità di dividere invece che unire. Allora lui, Giacomo Mancini, mi ha convocato e poi mi ha inviato una sua lettera di risposta. Mi scriveva: “Ti ho detto a voce quali delusioni, a volte, io debba provare per comportamenti non sempre lineari della classe forense e di professionisti che vengono spesso meno ai loro doveri. Tu fai eccezione sei un esempio di correttezza professionale e politica”».
Questi pensieri: la moderazione, il riformismo, il senso dell’umiltà, l’essere persone per bene, sono stati ricordati da Salvatore Perugini perché sono «termini nei quali tutti ci riconosciamo». «Ci riconosciamo perché – ha chiarito il Sindaco – siamo persone per bene e questo oggiAggiungi un appuntamento per oggi è un valore. Nonostante si voglia fare apparire quasi che le persone corrette siano incapaci di fare le cose. Noi siamo persone che vivono e sentono il dovere dell’umiltà. Perché siamo persone moderate nell’agire ma riformiste nel pensiero. Siamo coerenti, affidabili, credibili e puntiamo alla governabilità e perseguiamo il bene comune e l’interesse collettivo. Ovviamente – ha aggiunto – non nascondiamo le difficoltà ma i tanti problemi li affrontiamo tutti con rigore e onestà intellettuale. E quindi questi pensieri rappresentano la cifra del nostro agire. Noi non facciamo promesse elettoralistiche, non illudiamo chi ha bisogno. Noi abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare per chi vive nel disagio sociale ed economico».
Tracciando poi le cose fatte, il Sindaco ha ricordato i mille posti di lavoro che sono stati garantiti. «Agli ex dipendenti di Valle Crati, a quelli delle cooperative di tipo A e di tipo B, alla Multiservizi, alle donne in difficoltà, a tutti coloro che hanno lavorato con il Comune faccio un appello. Il vostro voto deve essere libero. Il vostro consenso deve esprimersi per le cose fatte e per le cose da fare. Non deve essere dettato da illusioni o promesse che poi non si possono mantenere. Diffidate e restituite al mittente queste offerte e queste promesse che offendono la dignità della persona. Chi ha il potere in mano non si deve approfittare del disagio dei cittadini. Anzi ha il dovere di aiutare un cammino difficile che serva ad allievare o a migliorare la qualità della vita». A proposito dei suoi impegni futuri il Sindaco ha quindi detto con forza: «Ci batteremo per l’emergenza casa in questa Città, sosterremo ogni iniziativa di legge che punti a valorizzare questo reddito minimo di cittadinanza. Punteremo alla coesione sociale. Ma approfondiremo il discorso amministrativo nell’incontro del prossimo 29 aprile. Vogliamo centrare l’obiettivo della Città unica attraverso lo strumento fondamentale della partecipazione. Raggiungeremo tutto questo con la qualità della buona politica e vogliamo aprire una nuova fase che, in continuità amministrativa, rappresenti sul piano politico un’assoluta novità».
«E’ questo il senso della coalizione che abbiamo formato – ha aggiunto – e che presentiamo. I quattro partiti, quattro culture politiche diverse di grande tradizione nella nostra Città e nel Paese capaci di fare sintesi tra di loro: il centro e la sinistra, i moderati e i riformisti, insieme senza nessuna contraddizione. Altri dovranno spiegare le loro contraddizioni. Come può l’Udc sostenere il Pdl quando a livello nazionale è il principale oppositore? Come si possono coniugare sanità pubblica e sanità privata? Noi siamo, invece, socialisti e repubblicani, siamo Alleanza per l’Italia che è un movimento giovane ma che ha radici lontane, siamo il Partito Democratico». «Questi partiti hanno prodotto quattro liste – ha spiegato Perugini – e ci siamo allontanati dall’idea di produrre più liste sul presupposto “più candidati, più voti”. Siamo dell’idea che le liste si debbano fare senza riempitivi e così abbiamo fatto. Ma devono essere composte da uomini, donne, giovani e anziani che condividono un progetto unico e si sentono uniti e fortemente motivati».
«Noi vogliamo risvegliare e potenziare l’orgoglio di sentirsi cosentini. Occorre una nuova coscienza civica e nuova consapevolezza di se stessi. Questo è il nostro progetto, quello sul quale abbiamo già lavorato. Abbiamo amministrato questa Città per cinque anni con grande onestà, trasparenza e linearità. È stata un’esperienza bellissima in cui le grandi soddisfazioni si sono conciliate con le amarezze della quotidianità. La voglia che abbiamo – ha concluso il Sindaco Salvatore Perugini – è di continuare a governare per altri cinque anni per completare questo cammino che abbiamo iniziato. E per fare questo proponiamo questa coalizione, proponendo queste donne e questi uomini e chiediamo per questa coalizione il consenso dei cittadini».