Siclari (Reggio 7.0): Bronzi, è colpa del nostro demone di idiosincrasia
“Ho sempre e ad ogni occasione bocciato e combattuto la folle idea di Vittorio Sgarbi di portare in giro le nostre preziose statue, ma allo stesso tempo, e con identico stigma, ho anche lamentato una assurda, incredibile e inconcepibile disattenzione costante e perenne dei reggini sui bronzi”.
Esordisce così una nota a firma di Ernesto Siclari, Presidente del Movimento Reggio Sette Punto Zero, nella quale sostiene come non sia possibile ci si ricordi dei Bronzi di Riace “solo quando qualcuno, e Sgarbi sembra avere l'esclusiva, vorrebbe portarceli via”, sottolinea.
Per Siclari questo sarebbe un atteggiamento “fuori da ogni logica quello che noi tutti continuiamo a tenere nei loro confronti. Da sempre sostengo che l'economia reggina potrebbe vivere di soli bronzi tutto l'anno se soltanto ci si ricordasse della loro esistenza.
Dunque e a ben vedere, una riflessione seria va fatta e in fretta. Troppo tardi si sono creati i comitati - a salvaguardia poi, e di cosa, da cosa dovremmo salvarli? - e troppo ingombrante è stato ed è il disinteresse degli amministratori”.
“Reggio – prosegue il presidente di Rspz - deve identificarsi con i bronzi, senza se e senza ma e deve farlo subito. Deve scacciare il demone dell'idiosincrasia che la affligge. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, se non fosse che questa del cinquantenario è forse davvero l'ultima occasione”.
Secondo Siclari, infatti, quanto organizzato per l'anniversario del ritrovamento “è in verità il minimo, è ciò che avremmo dovuto fare tutti gli anni per tutto l'anno. Guardiamoci in faccia: se non ci fosse stato l'intervento fattivo e concreto della Regione ci saremmo ritrovati a festeggiare questa ricorrenza solo su Facebook. Buone le iniziative culturali organizzate dal Museo, ottima la partecipazione del pubblico e dei visitatori, ma Reggio per questa data così importante per la sua storia ha fatto zero, come peraltro in tutti questi decenni”.
“Perciò credo che la vera colpevole - aggiunge - sia proprio Reggio, chi la sta amministrando e noi reggini tutti senza esclusione: questa città dovrebbe costruire da sola attraverso le sue componenti sociali strutture e sovrastrutture programmatiche attorno alle due statue. I reggini devono prendere finalmente consapevolezza di avere in casa due tesori inestimabili e farsi il meraviglioso regalo di investire su di loro, trovare il coraggio di riversare ogni idea, di profondere ogni sforzo e di progettare il futuro intorno ai due guerrieri di Riace”.
“Scansando ogni polemica, rintuzzando gli attacchi, rimboccandosi le maniche sul serio e farlo per noi stessi, creando aspettative e non pietendo interventi esterni. Così e solo così si può suscitare interesse ed ottenere l'attenzione mondiale, nazionale e regionale, ma il compito è nostro e di nessun altro” aggiunge il presidente del Movimento.
“Appropriarci finalmente di loro, disegnare attorno alla loro immagine tutto il resto. Reggio e i bronzi in simbiosi. Dare vita ad un tavolo permanente attorno al quale concepire i progetti e condividerli, istituire un "assessorato ai bronzi" che si occupi di incentrare la stessa idea di turismo intorno a loro. "Reggio la città dei bronzi": lo sviluppo passa da qui” evidenzia.
“Non tutte le città hanno un simbolo che le identifica, le più belle e importanti sì e noi non sfruttiamo nemmeno in piccola percentuale questo enorme regalo che le cristalline acque della nostra terra metropolitana ci hanno donato. Basta polemiche, è tempo di cambiare rotta”, conclude Siclari.