Sindacati inquilini a candidati Camera e Senato: “Rimettere al centro le politiche abitative”
Sunia-Cgil, Sicet-Cisl e Uniat Calabria che rappresentano i bisogni delle famiglie che vivono in locazione, pubblica e privata, nonché dei piccoli proprietari diretti del proprio alloggio, hanno deciso di prendere carta e penna e di scrivere una lettera aperta ai candidati di Camera e Senato di tutti gli schieramenti politici per sollecitare l’attenzione sulle rilevanti problematiche che riguardano le politiche abitative in Calabria.
Le elezioni politiche del prossimo 25 settembre – affermano - si collocano in un quadro difficile e complesso sotto l’aspetto sociale ed economico da tempo in sofferenza per la persistente situazione pandemica, oggi aggravato dal conflitto in Ucraina; e, più in generale, l’attuale crisi economico-energetica e l’aumento dell’inflazione hanno prodotto e continuano a far aumentare diseguaglianze sociali e nuove povertà, soprattutto al Sud e in Calabria dove disoccupazione e precarietà viaggiano su livelli elevatissimi.
Secondo la recente ricerca della Fondazione Di Vittorio, “Sono oltre 9 milioni i cittadini che hanno problemi rilevanti con il lavoro, perché disoccupati, impediti da fattori oggettivi nella ricerca di lavoro, persone che si ritrovano nel bacino del lavoro povero. L’indice di disagio è ampiamente sotto il 20% nel Nord del Paese, e si colloca tra il 27% ed il 30% nel Sud e nelle isole”.
In questo contesto, ad una domanda abitativa divenuta sempre più complessa per composizione sociale, livelli di reddito, esigenze di mobilità territoriali e qualità urbana ed edilizia, ad un crescente aumento del disagio e dell’emergenza abitativa, le Istituzioni avrebbero dovuto rispondere con politiche immediatamente efficaci e strutturali, ma è del tutto evidente che non è stato così.
“Siamo consapevoli – sostengono le Sigle - che la prossima legislatura dovrà affrontare una stagione di riforme e scelte non rinviabili che riguardano molteplici aspetti della vita economica, sociale e civile del Paese a partire dall’avvio dell’iter della prossima Legge di Bilancio”.
“ Nello stabilire le priorità e le scelte conseguenti – proseguono - non si dovrà eludere però l’individuazione delle risorse necessarie per una nuova politica abitativa con caratteristiche strutturali e di programmazione pluriennale, ma che nell’immediato affronti anche la drammatica emergenza sfratti per morosità incolpevole, una realtà fatta di numeri preoccupanti: 650 mila domande di edilizia pubblica inevase, circa 3 milioni di giovani tra i 25 ed i 36 anni che continuano a vivere con i genitori, oltre 3 milioni di lavoratori emigrati che vivono in condizione di sovraffollamento e forte disagio abitativo, oltre il 70% delle famiglie in affitto (2 milioni e 300 mila nuclei familiari) ha un reddito inferiore ai 24 mila euro annui e vive in prevalenza nelle grandi aree metropolitane, dove gli affitti sono più elevati. Gli alti costi dell’abitare e dei servizi non sono più sostenibili dagli attuali livelli di pensione e salari”.
Per questo, Sunia-Cgil, Sicet-Cisl e Uniat Calabria, insieme a Confedilizia regionale, hanno messo in campo, in moltissimi Comuni della Calabria, Accordi Territoriali per contratti di locazione a canone concordato.
Ma di fronte a questo quadro gli appare evidente la necessità di intervenire per aumentare in maniera consistente e strutturale l’offerta di alloggi in affitto a canoni sostenibili; sostenere il reddito delle famiglie più deboli, attraverso un fondo di sostegno e aiuti ai costi complessivi dell’abitare come misura certa e continuativa; riformare il regime delle locazioni per riequilibrare le dinamiche di mercato; avviare una riforma dell’edilizia pubblica che valorizzi la funzione sociale del patrimonio.
Queste proposte sono contenute in maniera dettagliata in una piattaforma discussa ed inviata formalmente al Consiglio regionale della Calabria.
“Dichiariamo, pertanto, la nostra disponibilità a confrontarci per avviare un percorso che porti nel nuovo Parlamento le proposte per una diversa e più efficace politica abitativa nel nostro Paese”, concludono.