Maxi sbarco nel porto di Reggio. La Sea Watch ne accompagna oltre quattrocento
Sono altri 428 i migranti giunti sulle coste della nostra regione appena stamani, quando la nave “Sea Watch 3”, dell’omonima organizzazione Ong, ha fatto ingresso nel porto di Reggio Calabria.
Dopo dieci richieste di assegnazione di un porto sicuro entro otto giorni, giorni, la situazione a bordo, ha denunciato la stessa Ong, era diventata ormai insopportabile.
Ospiti ed equipaggio erano infatti esausti mentre i rifornimenti a bordo, per rifocillare i presenti, erano già in esaurimento e sarebbero bastati solo per oggi.
“Il benessere di tutti non può più essere garantito” aveva detto la Sea Watch che ha così dichiarato lo stato di emergenza con le autorità italiane che sono state così sollecitate ad assegnare uno scalo il prima possibile, quello reggino appunto.
In alternativa l’equipaggio della nave aveva minacciato di dirigersi verso un porto “senza incarico esplicito per portare finalmente le persone al sicuro a riva”.
Intanto, sulla banchina del capoluogo calabrese si sono preparati ad accogliere l’alto numero di migranti. A coordinare le operazioni le Prefettura che conta sul supporto delle organizzazioni locali come la Protezione Civile, i volontari della Croce Rossa e del Coordinamento diocesano sbarchi.
Sulla banchina di ponente sono stati allestiti dei gazebo per le operazioni di identificazione e prima accoglienza. Gli stranieri, dopo le formalità di rito, saranno trasferiti in base al piano di riparto stilato dal Ministero dell’Interno.