Povertà, la Cgil chiede di istituire un tavolo di crisi regionale
"L’acutizzarsi della crisi economica, il disagio delle famiglie emerso anche dal rapporto Caritas, determinato da più fattori di sottosviluppo, a partire dai rincari energetici e dei beni di prima necessità, le numerose crisi aziendali con il rischio di cessazioni definitive di attività, la precarizzazione e lo sfruttamento del lavoro, il maggiore utilizzo della Cigo che comunque non sarebbe in grado di arginare cospicui licenziamenti all’orizzonte, rendono la nostra regione tra le più vulnerabili". Così in una nota il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato.
"Continuano a susseguirsi vertenze settoriali di non facile soluzione. Siamo molto preoccupati per la situazione che si sta determinando nel settore della bonifica dove assistiamo manifestazioni e scioperi di lavoratori esausti per le numerose mensilità di pagamento arretrate. Serve una immediata soluzione che porti al ristoro necessario delle spettanze e ad una immediata riforma del comparto" afferma Sposato. "In questa direzione è stato utile il confronto con la giunta regionale alla quale chiediamo un’azione perentoria per dare le giuste risposte ai lavoratori ed anche all’interno del Consiglio regionale per una riforma condivisa".
"Ma siamo preoccupati anche per le numerose crisi aziendali, emblematica quella della Consuleco che ha visto manifestare i lavoratori sotto la cittadella regionale. Così come la situazione che interessa migliaia di lavoratori del precariato e la necessità di velocizzare sia le previste procedure di stabilizzazione che quella dei concorsi pubblici sia nella sanità che negli enti locali".
"In attesa della costituzione del nuovo Governo Nazionale che servirà a capire i destini della vertenza Calabria, riteniamo, in vista delle emergenze della nostra regione, la convocazione di un tavolo di crisi regionale da parte del Presidente della Giunta regionale, allargato agli assessorati competenti, agli Enti ed alle parti datoriali" conclude. "La Calabria rischia l’implosione se non si adottano provvedimenti straordinari".