Cosca di Belvedere Spinello, inchiesta Six Towns: definitive undici condanne
La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha scritto l’ultima parola nel processo scaturito dall’inchiesta Six Towns (QUI) e celebrato a carico di dodici degli imputati che hanno scelto il rito ordinario.
Con l’indagine, che risale all’ottobre 2016, la Dda di Catanzaro inferse un duro colpo alla cosca Marrazzo di Belvedere Spinello, arrestando 36 persone tra presunti capi e gregari (QUI).
La ‘ndrina sarebbe stata attiva in particolare nella provincia di Crotone - a Rocca di Neto, Caccuri, Cerenzia e Castelsilano - ma anche nel cosentino - a San Giovanni in Fiore - e in varie località delle province di Milano, Pavia, Varese e Monza-Brianza.
La direzione distrettuale antimafia contestava una sfilza di reati: l’associazione mafiosa; omicidio; traffico e spaccio di sostanze stupefacenti; estorsioni; favoreggiamento in favore di latitanti; ricettazione, anche di macchine agricole; violazioni in materia di armi.
Con oggi, dunque, diventano definitive undici condanne, mentre è stato accolto un solo ricorso, quello presentato da Giovanni Battista Lombardo, immobiliarista di Castelsilano (nel crotonese) in primo e secondo grado condannato a 12 anni di carcere, e la cui posizione dovrà essere ora rivalutata dai giudici della Corte d’Appello di Catanzaro, con un’altra composizione giudicante, essendo emerse delle contraddizioni nella motivazione che ha portato alla precedente sentenza a suo sfavore.
Rigettati, invece, i ricorsi per Maria Caterina Di Biase, condannata a 7 anni e 8 mesi; Angelo Oliveri, 16 anni e 9 mesi; Carlo Oliverio, 16 anni; Silvana Pagliaro, 14 anni; Francesco Salerno, 10; Giovanni Spina Iaconis, alias “Machinante”, 17 anni; Pietro Tassone, 6 anni e 6 mesi; William Benedetto Urso, 1 anno e 5 mesi); Antonio Tursi, 6 anni e 6 mesi; Maurizio Fontana, 9 anni; e Carmine Ventrone 10 anni e 6 mesi.