Processo Six Towns, condanne per 143 anni di carcere. Sei assoluzioni
Dodici condanne e sei assoluzioni per un totale di 143 anni di carcere. È la sentenza del processo scaturito dall’operazione Six Towns (QUI) che, nell’ottobre del 2016, aveva portato all’arresto di 36 persone indagate per reati di associazione mafiosa, omicidio, traffico e spaccio di stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento di latitanti, ricettazione e detenzione di armi.
Nel corso delle indagini gli investigatori avevano fatto luce su un clan di Belvedere Spinello che avrebbe fatto capo alla famiglia Marrazzo e che, capeggiato da Francesco Oliverio, si muoveva in sei cittadine della presila e della Sila crotonese: Belvedere Spinello, Rocca di Neto, Caccuri, Cerenzia, Castelsilano e San Giovanni in Fiore; spingendosi anche al Nord, dove il potere la ‘ndrina lo divideva con un “distaccamento” operante a Rho, in Lombardia (QUI).
Nel procedimento sono stati assolti: Francesco Adamo, Cristian De Cicco, Marino Iona, Pasquale Talarico, Ouini Naim Ben Monji, e Rosario Aiello, il commissario di Polia uscitone con formula piena, facendo cadere dunque le dichiarazioni dei pentiti che avevano accusato l’agente in pensione.
Collaboratori che, nel corso delle indagini, avevano anche portato gli investigatori ad identificare i presunti responsabili di tre omicidi oltre che di ricostruire i traffici di droga che la cosca gestiva in Lombardia e anche con l’Olanda e la Spagna.
Condanne sono dunque arrivate per: Maria Caterina De Biase, a 7 anni e 8 mesi di reclusione; Maurizio Fontana, 9 anni; Giovanni Battista Lombardo, 12 anni; Angelo Oliveri, 16 anni e 9 mesi; Carlo Oliverio, 16 anni e 9 mesi; Silvana Pagliaro, 14 anni; Francesco Salerno, 10 anni e 6 mesi; Giovanni Spina Iaconis, 20 anni; Pietro Tassone, 18 anni; Antonio Tursi, 6 anni e 6 mesi; William Urso, 2 anni; Carmine Ventrone, 10 anni e 6 mesi.
A luglio dello scorso anno altri 20 imputati erano stati condannati nel processo con rito abbreviato (QUI), in cui la sentenza più pesante, ovvero quella del carcere a vita, era stata inflitta ad Agostino Marrazzo, 55enne di Belvedere Spinello ritenuto al vertice delle cosca e il mandante dell'omicidio di Franco Iona, avvenuto nell’ottobre del 1999.