Campana dell’800 tornata a casa: era in un’abitazione privata, restituita alla diocesi
Così come annunciato (QUI), stamani, nel Museo Diocesano all’interno dell’Arcivescovado di Reggio Calabria, l’arcivescovo, monsignor Fortunato Morrone, ha ricevuto dai carabinieri della Tutela Patrimonio Culturale una campana in bronzo dell’ottocento, un tempo facente parte della Chiesa intitolata a Sant’Antonio da Padova, esistita nel Villaggio di Belfatto dell’ex comune di Gallico, ed andata distrutta nel terremoto del 1908.
Il recupero della campana, è stato possibile grazie alla collaborazione avviata tra il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza e la Stazione di San Nicola da Crissa, dopo il rinvenimento del bene in un casolare che si trova nella periferia di un piccolo centro vibonese.
Le indagini, grazie ad una accurata attività di ricerca svolta sulle Banche Dati di cui dispone il Tpc, alle acquisizioni di fonti informative, ma soprattutto ai determinanti riscontri emersi nell’Archivio Diocesano di Reggio Calabria, hanno permesso di ricondurre il bene culturale, senza alcun dubbio, a quello andato disperso durante il sisma del 1908.
Le investigazioni - coordinate dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo - hanno anche portato alla denuncia in stato di libertà di una persona, accusata di ricettazione, e di recuperare la campana conservata in una abitazione privata.
Le attività svolte, oltre ad assicurare il recupero ed a preservare l’integrità della stessa, che ha un grande valore simbolico per la comunità religiosa reggina, hanno consentito di poterla restituire all’Arcidiocesi che la custodirà all’interno del Museo Diocesano.
La consegna è avvenuta in presenza delle massime autorità civili, militari e religiose provinciali e cittadine, e del Tenente Giacomo Geloso, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza.