Stop a superbonus, Ance: “Penalizzate fasce deboli”
“Cambiare le regole del superbonus in sole due settimane significa penalizzare in maniera sostanziale gli interventi che sono partiti per ultimi e che riguardano in particolare le aree del Sud”. È quando ha avuto di affermare il presidente di Ance Calabria Giovan Battista Perciaccante commentando la determinazione in materia appena assunta dal Governo.
“Chi è partito più avanti - ha continuato il presidente dei costruttori calabresi - lo ha fatto perché ha avuto bisogno di tempi più lunghi e costretto dalle necessità, soprattutto, in relazione della possibilità di vedere interamente coperti gli interventi dal punto di vista finanziario. Proprio per questi motivi ad essere colpite saranno soprattutto le fasce meno abbienti maggiormente localizzate nelle periferie e nelle aree più deboli del Paese”.
“Siamo consapevoli del fatto che in questo particolare momento il Governo abbia necessità di tenere sotto controllo la spesa - ha aggiunto Perciaccante - ma, nello stesso tempo e nella stessa misura è indispensabile non vanificare e non disperdere gli effetti positivi che la misura ha prodotto e sta continuando a produrre in termini di crescita del PIL, dell’occupazione, dell’efficientamento energetico e della qualificazione sostenibile degli immobili”.
Per quanto riguarda lo sblocco dei crediti incagliati, a giudizio del presidente di Ance Calabria “è da apprezzare l’attenzione mostrata dal Governo, ma si attende di capire quale sia la soluzione messa a punto per evitare che tante imprese falliscano per mancanza di liquidità provocando a catena un costo sociale ed economico insostenibile per la collettività”.
“Come hanno avuto modo di evidenziare anche le organizzazioni sindacali - ha detto ancora il presidente dei costruttori calabresi Perciaccante - l’effetto combinato delle modifiche al superbonus e della mancata monetizzazione dei crediti fiscali acquisiti genererà un aumento della disoccupazione ed effetti depressivi sul Pil con ovvie ricadute anche sui conti dello Stato”.
“A questo punto - ha concluso il presidente di Ance Calabria - l’auspicio è che il Governo dia vita ad un tavolo tecnico con le categorie interessate in maniera tale da mettere a punto una soluzione che risulti efficace ed efficiente”.