Mostre. Dialoghi interculturali nelle foto di Angelo Maggio
Si inaugurerà giovedì 28 aprile alle 18.30 nei locali del Caffe' delle Arti di Via Fontana Vecchia di Catanzaro la nuova mostra fotografica di Angelo Maggio. Esperto in etnofotografia, collaboratore in ricerche sul campo dell'Universita' di Palermo, gia' docente presso il Conservatorio di Padova, autore di numerose mostre in tutta Italia, il fotografo catanzarese Angelo Maggio racconta nei suoi scatti i volti e la quotidianita' di bambini, in gran parte nati e residenti in Italia ma provenienti da diverse aree del mondo, dal Marocco alle Filippine alla Cina, all'Europa dell'est. La mostra svela l'incontro giocoso ed emozionato del fotografo con una realta' dalle mille gamme cromatiche che stimolano una rinnovata attenzione verso un'infanzia cui si guarda spesso distrattamente. Bambini felici, allegri e giocosi o tristi, che portano negli occhi l'incontro con la sofferenza e le responsabilita' di una nuova vita in un altro paese, in cui tutto e' estraneo, ad iniziare dalla lingua . Figli di cittadini extracomunitari che risiedono oramai da anni in Calabria, molti dei quali emigrati in Italia per sfuggire alle guerre e alla fame, sono bambini che, come quelli italiani, ridono, giocano, studiano e che diventeranno adulti in una societa' sempre piu' segnata da saperi e culture diversi, che tuttavia deve essere pronta ad accogliere e intrecciare percorsi condivisi nel nome di una cittadinanza plurale e multiculturale. La mostra e' stata realizzata all'interno del Progetto "Dialoghi Interculturali in Calabria" realizzato dalla Cooperativa sociale Promidea di Catanzaro e finanziato dalla Regione Calabria. Il progetto e' stato rivolto esclusivamente a donne straniere ed ha previsto l'organizzazione di un corso di italiano, per il conseguimento della certificazione Plida di livello A1 e A2, e di una serie di eventi interculturali, l'ultimo dei quali e' appunto, il prossimo 28 aprile, la mostra di Angelo Maggio. Il progetto, che ha avuto notevole successo, ha coinvolto 30 donne -anche se i corsi erano aperti solo a 10- di cui 16 sosterranno nei prossimi giorni l'esame finale, ed una mediatrice che ha aiutato le donne di origine marocchina piu' in difficolta'. In realta' il corso e' stata l'occasione per sostenere l'inserimento sociale e l'emancipazione di donne provenienti da diverse aree del mondo e diversa cultura, offrendo loro uno spazio di incontro e di dialogo nel corso di incontri settimanali tenutisi tutti i sabati da settembre sino ad oggi. Un percorso che ha consentito di far emergere delle voci che rimangono spesso ai margini del dibattito sociale, se non del tutto sconosciute, e che tuttavia sono portatrici di una ricchezza umana e di valori che il nostro mondo tende sempre piu' a relegare nel dimenticatoio.