Nuova conversazione web de L’Agorà: “Nel ricordo di Renato Rascel”
Il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza da remoto un nuovo incontro dal titolo “Nel ricordo di Renato Rascel”.
Rascel, al secolo Renato Ranucci, è nato a Torino nel 1912. È uno dei monumenti del teatro leggero italiano, purtroppo oggi un po' dimenticato.
Nella sua lunghissima carriera (è morto a Roma nel 1991), ha spaziato dall'avanspettacolo alla rivista, dalla commedia musicale, all'intrattenimento televisivo e radiofonico, coprendo in pratica tutti gli spazi che lo spettacolo ha mutevolmente occupato nell'arco di quasi un secolo.
Si può dire che Rascel lo spettacolo lo avesse in qualche modo nel sangue, se si tiene in considerazione il fatto che i suoi genitori erano cantanti d'operetta.
Fin da piccolo, quindi, si ritrovò a calcare i palcoscenici di compagnie filodrammatiche e teatrali, senza trascurare generi più "nobili" come il coro di voci bianche allestito dal compositore don Lorenzo Perosi (un altro illustre dimenticato della smemorata Italia).
Dotato di una carica umana non indifferente e di una simpatia travolgente, fa le sue prime esperienze importanti poco più che adolescente.
Suona la batteria, balla il tip-tap e, appena diciottenne, prende parte al trio delle sorelle Di Fiorenza come cantante e ballerino. Sempre in questo periodo si esibisce per la prima volta in pubblico, come batterista di un complesso jazz di dilettanti scritturato dal Circolo della Stampa.
Poco tempo dopo esordisce in teatro a fianco del padre, divenuto direttore della filodrammatica "Fortitudo", nel dramma popolare “Più che monelli”, dove interpreta la parte di un ragazzino che muore a causa di un sasso tiratogli da un compagno di giochi.
All'inizio degli anni trenta, e dopo un lungo tirocinio in compagnie di avanspettacolo, Renato Ranucci decide di scegliersi un nome d'arte e sceglie casualmente quello di “Rachel” (dal nome di una cipria francese molto famosa in quel tempo); tuttavia, poiché, come ammetterà più tardi in alcune interviste, sono in molti a sbagliarne la pronuncia, decide di sostituire la “ch” con “sc”, onde evitare errori.
Rascel si affaccia sul piccolo schermo con due trasmissioni. Il primo si intitola 'Na voce, 'na chitarra e un po' di Rascel, confidenze musicali in chiave di basso e va in onda il 22 ottobre 1955.
L'altro è uno spettacolo musicale vero e proprio, con testi di Guido Leoni e Dino Verde, dal titolo Rascel la nuit, che viene trasmesso il 6 ottobre 1956.
Nel 1957 acquisisce notorietà internazionale con la sua canzone Arrivederci Roma, che spinge un produttore cinematografico di Hollywood a proporgli di girare un film al fianco del tenore Mario Lanza.
Nasce così The Seven Hills of Rome, girato in esterni a Roma e in interni negli stabilimenti della Titanus, dove Rascel non sfigura al fianco del grande tenore americano e di Marisa Allasio. Il film verrà distribuito in Italia con il titolo Arrivederci Roma.
Nello stesso anno Rascel viene contattato da Tino Rossi, che gli chiede l'autorizzazione a incidere la versione francese della sua famosa canzone.
Nel 1960, in coppia con Tony Dallara, partecipa al Festival di Sanremo con la canzone vincitrice Romantica, da lui composta e con il testo firmato da Dino Verde.
La sua interpretazione, melodica e molto "sussurrata", è in aperto contrasto con la versione di Dallara, che è uno dei cosiddetti "cantanti urlatori".
Ma sarà proprio Dallara a portare al successo Rascel e la sua canzone. La vittoria tuttavia non sarà senza polemiche, in quanto Rascel verrà accusato di aver copiato la musica, dando adito a una causa in tribunale che vedrà Rascel vincitore grazie a una perizia di parte firmata da Igor Stravinski. La canzone parteciperà anche all'Eurovision Song Contest, classificandosi all'ottavo posto.
Collabora con un altro grande artista, Alberto Testa, con la canzone Benissimo. Sempre nel 1960 è protagonista del film Il corazziere, basato su una sua vecchia macchietta riproposta nel musical Attanasio cavallo vanesio, film che ebbe un buon successo.
Nell’autunno del 1970 prepara la commedia musicale "Alleluja brava gente” di Garinei e Giovannini, qui viene scritturato quale co-protagonista l’ancor giovane Gigi Proietti, con il quale Rascel raggiunge un’intesa perfetta nonostante la differenza d’età e di stile tra i due attori. Con questa commedia musicale Rascel si congeda dal pubblico del Sistina.
Nel 1973 dall’unione con l’attrice Giuditta Saltarini nasce il suo unico figlio Cesare. Del 1986 è l’ultima apparizione in teatro a fianco all’amico Walter Chiari nello spettacolo “Finale di Partita” di Beckett.
La sua ultima apparizione pubblica è legata ai Mondiali di Calcio del 1990, dove canta i suoi cavalli di battaglia tra cui “Arrivederci Roma”. Parteciperà in qualità di relatore Antonino Megali (vice presidente del sodalizio culturale organizzatore).