Il cinema delle donne raccontato da Lunetta Savino a Montepaone
La ricchezza dell'essere donna al centro del nuovo progetto inaugurato a Montepaone che vede le star femminili del cinema protagoniste di dibattiti a tu per tu sul loro percorso personale e professionale. Al primo incontro di ieri ha partecipato Lunetta Savino, attrice che da tanti anni è impegnata anche a teatro e in tv, che ha raccontato la sua carriera tra aneddoti e curiosità che l'hanno riguardata sul set. E' quanto si legge in una nota degli organizzatori della rassegna.
"A trasformarsi in un salotto intimo e suggestivo - continua la nota - è stata la sala meeting della Banca di Credito Cooperativo, scelta come location della rassegna "Il cinema delle donne", promossa dal Comune di Montepaone guidato dal sindaco Mario Migliarese, con l'ideazione artistica di Gianvito Casadonte e il sostegno della Regione Calabria.
L'ospite della giornata è stata salutata e accolta anche dal commissario della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande.
Reduce dal successo della fiction Rai "Studio Battaglia", in cui ha interpretato il ruolo di una donna molto impegnata nella professione di avvocato, la Savino ha raggiunto il picco della popolarità grazie a "Un medico in famiglia", esperienza che le ha cambiato la vita. "Avrei voluto fare la cantante da piccola - ha raccontato rispondendo alle domande di Fabrizio Corallo - ma poi mi sono innamorata del teatro, la scatola magica che mi attirava. Ho capito da spettatrice che avrei provato a fare quello. La popolarità mi ha regalato l'affetto e la stima della gente".
Durante l'intervista, sono state anche proiettate clip da film come "Mine vaganti" di Ferzan Ozpetek e altre acclamate produzioni per la tv, da "Il coraggio di Angela" a "Felicia Impastato". Ma il ruolo che le è rimasto più nel cuore, ha confessato Savino, è stato quello de "Il figlio della luna" per Rai Uno, in cui ha vestito i panni della mamma di un ragazzo disabile.
"Credo che sia importante raccontare storie con donne che siano aderenti alla realtà - ha commentato- spesso il cinema presenta personaggi abbastanza stereotipati, le donne vengono chiamate a fare le coprotagoniste, la moglie o l'amante di turno. Non credo nella parità, il nostro è un mondo in cui l'essere diversi dagli uomini può rappresentare una ricchezza in grado di portare ad un miglioramento della società".“Il cinema delle donne” proseguirà oggi pomeriggio alle 18 con Violante Placido che racconterà il suo doppio percorso di attrice e di musicista. Domani si concluderà la tre giorni, a partire dalle ore 17 con la proiezione dell'ultimo documentario di Fabrizio Corallo dedicato a Virna Lisi e l'incontro, previsto alle 18.30, con Laura Morante".