Esce “Il sogno di Jacob”, docufilm meta-cinematografico sul Musaba e sulla vita di Nick Spatari

Reggio Calabria Tempo Libero

Venerdì scorso, il 9 dicembre, presso il Cinema Vittoria di Locri, è stato presentato il docufilm di Luigi Simone Veneziano sull'artista Nik Spatari e la nascita del Musaba, il parco-museo di arte contemporanea realizzato a Mammola, nel cuore dell’Aspromonte, dallo stesso Spatari e dalla compagna Hiske Maas.

“Il sogno di Jacob”, che dà il titolo al film, è il nome di uno dei capolavori più famosi del maestro Spatari che fondò a cavallo tra gli anni ‘60 e ’70 il Musaba.

La pellicola racconta la vita di Nik e delle sue forme espressive, attraverso la fusione di elementi reali e di fiction. Elemento centrale del racconto è l’ispirazione che ha mosso le mani dell’artista fin da quando era solo un bambino.

La chiave narrativa, scelta dal regista Veneziano e dallo sceneggiatore, la giornalista Alessia Principe, è stata quella del racconto meta-cinematografico, per rendere la storia di Spatari, di Maas e del Musaba, un viaggio onirico nel tempo, fuori dai canoni del documentario classico.

L’opera non è un semplice documentario, ma si pone a metà strada tra docu-fiction e mockumentary. Gli elementi reali e immaginari si fondono, creando un gioco di metacinema.

Anche gli stessi protagonisti “veri”: Nik, Hiske, lo scrittore Gioacchino Criaco, il direttore del Parco nazionale d’Aspromonte Sergio Tralongo, sono stati coinvolti in un’atmosfera onirica. Cinema e presente si sono rimescolati nelle scene in cui la troupe vera e quella finta sono diventate parte di un’unica storia.

Nel cast anche lo scrittore Gioacchino Criaco, autore di bestseller come “Anime nere”, “Zefira” (Rubbettino) e “La maligredi” (Feltrinelli), che nel film interpreta se stesso.

La sua scena, carica di emozione, è un documento eccezionale che racconta un pezzo di storia in modo rivoluzionario e illuminato. Con lui Nik parla della bellezza della grande “‘ombra lucente”: l’Aspromonte.

SINOSSI

“Il sogno di Jacob”, racconta di una troupe chiamata in Aspromonte per raccontare la nascita del Musaba e la storia di Nik Spatari per un servizio televisivo.

Il regista, Salvo (interpretato dall’attore Francesco Paglino) dopo l’incontro con Nik e Hiske supererà le sue iniziali ritrosie scoprendo un mondo inaspettato dove il tempo, l’aria del Sud e l’arte si mescolano creando un’armonia di colori e forme mai visti prima.

Durante le riprese, Salvo si lascerà ammaliare dai racconti impressi sui mosaici tridimensionali di Nik (unici al mondo), maestro e inventore del “prismatismo”, che narrano la storia dell’umanità.

Il Musaba stesso, apparirà come un corpo pulsante di vita, fatto di occhi che osservano e di una luce che Nik aveva ritrovato solo in Michelangelo.

Il percorso condurrà Salvo, infine, al cospetto de “Il sogno di Jacob”, chiamata anche “la cappella Sistina calabrese”, in cui svetta, in tre dimensioni, la storia di Giacobbe con cui l’artista si identifica e che ricongiungerà il maestro alla sua parte infantile.