Ok a modifica della legge regionale contro la ludopatia: limiti orari dalle 24 alle 9
La Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Regionale della Calabria ha dato parere favorevole a maggioranza, con autorizzazione al coordinamento formale, alla proposta di modifica della normativa regionale contro la ludopatia, ritornata dall'Aula dopo il Consiglio Regionale della scorsa settimana. Al termine della seduta odierna, apprende Agipronews, il testo è stato approvato con alcuni emendamenti.
Rimane in piedi il "distanziometro" dai luoghi sensibili come scuole e chiese; è inoltre previsto lo stop dalle 24 alle 9 dei locali e degli apparecchi destinati al gioco, con facoltà per i sindaci di ampliare ulteriormente i limiti orari. Le nuove norme entreranno in vigore il 1° gennaio 2023, ma non si applicheranno alle attività di gioco già esistenti al 28 aprile 2018, quando fu approvata l'originaria legge di promozione della legalità che al suo interno conteneva le norme relative al settore.
Ripensare l'approccio su distanziometro e limiti orari non solo per tutelare le aziende private, ma anche per salvaguardare la legalità e sviluppare strategie più efficaci contro il gioco patologico. A chiederlo è stata l'associazione di operatori As.tro, nelle osservazioni inviate alla Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Regionale della Calabria, dove oggi è stata discussa la proposta di modifica delle norme anti-ludopatia.
L'associazione si è concentrata in modo particolare sulle critiche arrivate nelle ultime settimane alla proposta di legge: «Sembrerebbe infatti che le modifiche di cui si discute determinerebbero una proliferazione incontrollata della sale da gioco e il venir meno di qualsiasi limite e controllo sulla gestione del fenomeno del gioco legale. In realtà - ha spiegato il presidente As.tro, Massimiliano Pucci - la finalità principale che emerge dal contenuto progetto di legge è quella di salvaguardare le attività» già esistenti alla data di entrata in vigore della legge per la promozione della legalità, «insidiatesi nel territorio calabrese in maniera del tutto legittima e che, senza alcun intervento correttivo, il 1° gennaio 2023 dovranno chiudere le saracinesche e lasciare a casa i propri dipendenti».
A inizio 2023, infatti, era prevista la piena operatività delle norme sul distanziometro, stabilito a 300 metri dai luoghi sensibili per i Comuni sotto i 5.000 abitanti, e a 500 metri per i Comuni sopra i 5.000. La proposta discussa oggi - tornata in Commissione dopo l'uscita dall’ordine del giorno del Consiglio regionale, la scorsa settimana - prevede lo stop delle attività di gioco dalle 24 alle 9, e l'applicazione delle norme solo per le concessioni rilasciate dopo il 28 aprile 2018. «Il limite delle distanze minime dai luoghi sensibili rimarrà invece per le nuova attività: quindi non ci sarà nessuna proliferazione selvaggia di sale giochi», ha fatto presente As.tro.
La salvaguardia delle attività già esistenti non deve essere quindi considerato un "indebolimento della legalità". «A nostro avviso sarebbe invece l’espulsione del gioco legale dal territorio calabrese (che conseguirebbe alla mancata modifica della legge regionale) a eliminare dal territorio un presidio di legalità», ha proseguito Pucci. «La lotta alla dipendenza da gioco e la salvaguardia della legalità non possano essere condotte attraverso la radicalizzazione del confronto ideologico basato sulla contrapposizione proibizionismo/antiproibizionismo. Per elaborare delle soluzioni efficaci è invece necessario un confronto sereno, costruttivo e pragmatico», ha concluso.