Pnrr. Calabria, 80 edifici di interesse culturale e paesaggistico ammessi a finanziamento

Calabria Infrastrutture

Il bando del Ministero per la Cultura nell’ambito del PNRR, pubblicato nell’aprile scorso per la protezione e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, i cui termini sono stati poi prorogati, che ha consentito di ripartire oltre 600 mila euro in Italia, ha permesso di finanziare anche il recupero di oltre 80 progetti in Calabria, come pubblicato sul sito della Regione Calabria (QUI).

Ne hanno beneficiato i proprietari di antiche masserie, mulini, edifici ecclesiastici in aree rurali, spesso lungo percorsi storici pubblici abbandonati da valorizzare.

“È una opportunità che sto segnalando da anni, dopo aver elaborato come professionista, insieme ad altri progettisti, dal 1988 alcuni progetti di recupero di percorsi storici, di mulini, di filande e di ponti storici nel Parco del Pollino, in particolare a Civita, a Laino Borgo e Laino Castello, per la creazione di un parco fluviale sul Raganello e sul Lao”, evidenzia l’architetto cosentino Vincenzo Gallo.

“Nel 2003 - aggiunge - è stato invece approvato un progetto dal titolo ‘Itinerari verdi alla riscoperta di antichi sentieri’ al Comune di Cosenza, che ho elaborato e presentato al servizio civile in qualità di assessore al verde. È stato poi realizzato da giovani del Servizio Civile con la guida degli uffici tecnici comunali ed ha permesso di individuare antiche vie comunali, ponti, mulini, acquedotti”.

“Dall’ottobre 2021 all'aprile 2022 alcune mie note, per segnalare l'opportunità di recuperare questo patrimonio storico e culturale spesso sconosciuto e abbandonato, sono state pubblicate dai giornali regionali più diffusi” continua Gallo evidenziando che i finanziamenti del PNRR “vanno finalmente in questa direzione e costituiscono un primo passo avanti. Anche se sono stati finanziati un piccolo numero di manufatti storici esistenti, non si può pertanto che esprimere soddisfazione”.

“Ciò anche se per ora il PNRR ha permesso di finanziare solo il recupero degli edifici privati in aree rurali e non anche il recupero della rete dei percorsi storici pubblici che li collegavano, con i relativi ponti. Spero si possa raggiungere anche questo obiettivo”, conclude.