La speranza che cerchi: viaggio nel potere della preghiera, della gratitudine e dell’amore
“Se io avessi una botteguccia, fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza.” Iniziava così una breve poesia dello scrittore Gianni Rodari.
Ai giorni nostri questo commerciante avrebbe fatto sicuramente ottimi affari, ma l’autore si affretta subito a spiegare nel versetto successivo che considera la speranza talmente importante per chiunque da volerla vendere a poco prezzo fino a regalarla ai poveri e ai più bisognosi, senza lucrarci sopra. Chissà se esistono venditori così magnanimi oggi!
Un giovane prete della provincia di Catanzaro ha iniziato durante il lockdown a trasmettere su Youtube e Instagram le sue messe e alcune preghiere e riflessioni, per accompagnare i fedeli durante un periodo buio.
Con una rapidità impressionante don Francesco Cristofaro ha costruito attorno a sé una comunità di fedeli ispirati dal suo modo limpido di parlare di temi religiosi e di raccontare le storie esemplari di molte persone che non hanno voce.
Così, con il libro “La speranza che cerchi” don Francesco traccia un percorso per aiutarci a comprendere la ricchezza che la speranza è in grado di portare nelle nostre vite e come cercare di alimentarla e nutrirla coltivando la preghiera e la gratitudine, e scegliendo il sorriso e l’amore come fiaccole sulla strada.
Accanto alle vicende celebri e illuminanti dei santi Padre Pio, Giuseppina Bakhita, Gabriele dell’Addolorata e del beato Carlo Acutis scopriamo così alcune storie di persone comuni: le vite coraggiose, drammatiche e piene di speranza della piccola Silvia Tassone, di Angela Trevisan, di Maria Assunta Frustagli, e di Giuseppe Armeli Moccia sono grandi esempi di resilienza e fede, capaci di portare nei nostri cuori gioia autentica per la vita e di accendere quella scintilla della speranza che stiamo cercando.
Nella prefazione, Eva Crosetta, conduttrice del noto programma Rai Sulla via di Damasco, scrive: “Ci hanno insegnato che un Creatore ha sacrificato la vita del suo unico Figlio per la nostra salvezza, per redimerci dai nostri peccati, e quello stesso Creatore ci ha plasmato a sua immagine e somiglianza e ci ama al di sopra di tutto, incondizionatamente, oltre i confini dello spazio e del tempo. Eppure ci sentiamo ugualmente incompleti, spesso sbagliati, sfiduciati, facciamo i conti con le nostre fragilità senza avere la forza di trasformarle in possibilità. Il nostro limite è quello di essere uomini, attaccati a terra e materia, ma nella nostra stessa natura umana è insita la tensione verso l’Assoluto”.
La postfazione al libro è curata da Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo di Catanzaro Squillace che scrive: “Con questo libro don Francesco per dare risposta alle paure, preoccupazioni, successi e fallimenti delle persone, pensa di non dover indicare altra via d’uscita che la speranza: un invito a non mollare mai, a saper guardare in alto, a chiedere aiuto”.
A impreziosire il testo due contributi speciali, il cardinale Robert Sarah che scrive: “Quando si scorre la storia della Chiesa si rimane colpiti dal grandissimo numero dei santi e sante, cioè dalle persone che in ogni epoca, in qualunque situazione di vita e condizione sociale, hanno vissuto davvero il Vangelo e si sono sforzate di conformarsi a Gesù Cristo, felici soltanto di amare e servire (Cfr. Lumen gentium 41) e adorare il Signore Dio nostro. Don Francesco Cristofaro in questo libro ci propone alcuni testimoni di speranza mettendo insieme le storie di giganti di santità, Padre Pio, suor Giuseppina Bakhita, Gabriele dell’Addolorata e il giovane Carlo Acutis, e storie di vite ordinarie vissute con straordinarietà in cui la speranza, unita alla fede e alla carità sono il motore di tutto. L’autore ci ricorda che esistono vite come queste la cui storia è un inno alla speranza che consol”».
L’ultima appendice è a firma di Mons. Giulio Cerchietti, officiale della Congregazione dei Vescovi e del Dott. Lorenzo Festicini Presidente dell’Istituto Nazionale Azzurro che scrivono: “esistono vite la cui storia è un inno alla speranza che consola. Tra di esse, come ben dimostrato in questo libro La speranza che cerchi dal carissimo amico don Francesco Cristofaro, risplende la ragazza africana di nome Bakhita che vuol dire “Fortunata”, che ci insegna il coraggio della speranza in un momento in cui le vicende terribili della sua esistenza contraddicono il nome che porta. In seguito capirà, come sempre accade per chi ha fede, di vedere come il Buon Dio scrive dritto su righe storte dell’umanità, riaccendendo l’amore e la speranza nel cuore”.
“Ho iniziato a scrivere questo libro proprio tenendo in mano una foglia caduta da poco nel grande prato vicino a casa mia. Non era più verde, ma di color marrone. Non c’era più vita in essa, ma rughe e aridità. Tutta accartocciata su se stessa, aveva smesso di sperare. Aveva smesso di vivere, ma qualcosa ancora circolava nelle sue vene, un briciolo di luce. Anche noi uomini e donne siamo come le foglioline. Quando cadiamo nel baratro di una situazione non prevista e, tantomeno, non voluta, crediamo che tutto sia finito, tutto ci sembra difficile, quasi impossibile. Ma non è così, lo dico anche per esperienza personale. Non siamo fatti per restare a terra, possiamo e dobbiamo rialzarci, trasformare le nostre ferite in solchi fecondi da cui spunteranno nuovi germogli”, ha scritto invece don Cristofaro.
In libro lo si può trovare in tutte le librerie e sulle piattaforme online.