Le danze del sud si fondono a Vieste, concluso in Puglia lo stage di Tarantella calabrese
Si è concluso nella bellissima Vieste, in provincia di Foggia, lo stage di tarantella calabrese “Bene Chi Balla”, del progetto “Nostos - Teatro e Danza del Sud” della Compagnia Teatrale BA17, con il maestro Francesco Nicastro e la performer Angelica Artemisia Pedatella, organizzato dall’Associazione “Serenata alla Tarantella”.
Sullo sfondo mozzafiato del tramonto viestano, i ritmi del mondo grecanico arrivano nel cuore del Gargano, per una fusione tra le danze del sud con i danzatori de “La Vesteséne” che si sono esibiti insieme agli artisti calabresi, generando una vera fusione culturale.
“La tarantella riggitana, che è quella più diffusa al mondo tra le tarantelle calabresi, ha dei legami profondi con l’antica danza dei Greci e possiede una gestualità importante. Raccontarla, mostrarla, divulgarla è un’azione culturale a cui ho dedicato la mia vita”, afferma il maestro Francesco Nicastro, che guida lo stage insieme alla performer Angelica Artemisia Pedatella, che in questa occasione mostra la sua formazione artistica totale, tra recitazione, regia, danza, autorialità e musica.
“Il mondo popolare – sostiene Angelica Artemisia – è la radice prima da cui deriva il teatro e a cui dobbiamo i grandi capolavori del cinema. Ed è ancora di più. Per questo il progetto della Compagnia Teatrale BA17, che è prima di tutto un gruppo di ricerca e di sperimentazione dei linguaggi, si è tuffato completamente in questa avventura che si coniuga in maniera perfetta con tutto l’immaginario legato alle minoranze storico-linguistiche di cui ci occupiamo dall’inizio della nostra avventura e di quel rinascimento della verità storica che riguarda il sud. E poi, ballare è la prima forma di arte del corpo che regala la felicità”.
Entusiasta dell’incontro è il presidente dell’Associazione “Serenata alla Tarantella” che ha voluto, organizzato e gestito l’intero evento, Saverio Cota: “Promuovere la cultura del sud è da sempre l’obiettivo della nostra associazione, che si adopera nel divulgare le tecniche e le gestualità delle danze della nostra regione, con uno sforzo particolare in direzione dei più giovani a cui dobbiamo trasmettere il dovere di portare avanti l’identità della nostra terra. Non ci siamo però fermati a questo aspetto, ma abbiamo nel tempo coinvolto sempre più gli altri ambiti culturali, promuovendo i poeti, le personalità e le arti in genere di questo luogo e di questa regione, per dimostrare l’alto valore della trasmissione delle danze popolari”.
“L’incontro con il progetto Nostos della Compagnia Teatrale BA17 – ha aggiunto - allarga alla Calabria, che storicamente è un’unica identità con la Puglia (infatti lo stesso nome della regione lo abbiamo condiviso per lungo tempo!), il nostro lavoro di divulgazione e promozione. Vieste possiede potenzialità importanti e la cultura è lo strumento in grado di raccontare questa realtà”.
Entusiastica e importante è stata la partecipazione all’evento, che ha preceduto solo di un paio di giorni una nuova sfida per il gruppo di artisti di “Serenata alla Tarantella”, con la registrazione del primo disco del gruppo folk “La Vesteséne”, arrangiato e diretto dal M° Giovanni Delle Fave con brani completamente originali e che riguardano le radici tradizionali.
In attesa dell’evento estivo ormai consolidato nel tempo e con presenze numericamente importanti, Saverio Cota e tutto lo staff dell’associazione aprono il 2023 con quello spirito di entusiasmo e vitalità che caratterizza da sempre la cultura popolare.
“Queste amicizie fanno bene a tutti – conclude il maestro Francesco Nicastro – bene a chi le vive e a chi ci segue, è un allargarsi degli orizzonti, una capacità che ha sempre avuto il popolo e che non sempre gli è stata riconosciuta. Abbiamo un dovere importante e ci crediamo fino in fondo”.
Numerose sono dunque le attività che andranno ad intrecciarsi nel prossimo futuro per entrambe le realtà che sembrano aver stretto un nuovo patto di collaborazione.
Le suggestioni mitiche e storiche di Vieste la collocano decisamente in una dimensione di relazioni importanti e, d’altra parte, la stessa denominazione dell’Isolotto di Santa Eufemia lega con forza ancora una volta l’identità storica di Vieste con quella della Calabria, nel cui Golfo di Santa Eufemia ha mosso i primi passi proprio il progetto Nostos che l’Associazione viestana ha avuto l’intuizione di coinvolgere.
Un incontro non solo di danza, ma culturale. Un percorso che stimola i viaggi, che racconta la storia antica dell’uomo, che può ancora coinvolgere il futuro.