MigraMenti, tutto pronto al Comunale di Badolato per il secondo atto della rassegna Spac

Catanzaro Tempo Libero

È tutto pronto al Teatro Comunale di Badolato per il secondo atto della rassegna SPAc, Studies on Performing and Acting, organizzata nell’ambito della residenza MigraMenti gestita dalla Compagnia Teatro del Carro.

Dopo l’anticipazione con lo spettacolo di burattini tradizionali a cura del Teatro della Maruca con “Zampalesta u cane tempesta” di e con Angelo Gallo, per il progetto “Badolato C.U.O.R.E di Calabria” organizzato dalla Pro loco di Badolato, sabato 18 febbraio, con inizio alle ore 21.15, il secondo atto di SPAc entrerà nel vivo con il debutto regionale di “Fuck Me(n)” di Giampaolo Spinato, Massimo Sgorbani e Roberto Traverso, a cura della compagnia Evoè!Teatro, con in scena Giovanni Battaglia, Emanuele Cerra e Paolo Grossi.

La regia e l’adattamento sono di Liv Ferracchiati il drammaturgo che con la sua “Trilogia sull’identità” ha conquistato la scena nazionale ottenendo i premi Hystrio e Scenario nel 2017.

In Fuck Me(n), i tre protagonisti rappresentano altrettante tipologie di maschile tossico: sono tre carnefici che a loro volta sono stati vittime di un sistema che forma il ruolo di genere, di padre in figlio, in modo totalmente scisso dalle naturali esigenze dell’essere umano. La visione dello spettacolo è consigliata a un pubblico adulto.

Il secondo atto di SPAc prevede anche un ritorno di “Spartacu strit viù” con Francesco Gallelli, in versione reloaded: il 3 marzo alle ore 21.15 e il 4 marzo alle ore 19.00, sempre prodotta dalla Compagnia Teatro del Carro - Pino Michienzi, sul palco del Teatro Comunale di Badolato ci sarà la ri-scrittura scenica aggiornata con un nuovo montaggio del fortunato monologo scritto da Francesco Gallelli insieme a Luca Michienzi che ne cura anche la regia.

Il 18 marzo, sempre alle ore 21.15, a Badolato andrà in scena il Teatro dei 3 mestieri che presenterà “Il signor Dopodomani. L’indicibile sproloquio di un condannato a vivere” di Domenico Loddo, con la regia di Roberto Zorn Bonaventura. Protagonista è un uomo in frac, interpretato da Stefano Cutrupi, che registra un messaggio per il suo grande amore, andato via portandosi la sua felicità: l’unica via di salvezza da quel suo immenso dolore è la vendetta, feroce e definitiva.

In occasione della Giornata della Terra, il 23 aprile alle ore 18.00 ci sarà “Unovirgolacinque °C”. Il titolo dell’evento fa riferimento al limite, indicato dalla scienza, oltre il quale non può aumentare il surriscaldamento globale rispetto ai livelli preindustriali, pena la fine dell'esistenza sulla Terra per come la conosciamo oggi.

Unovirgolacinque °C aprirà una riflessione sull’ambiente, sull’ecologia e sull’impatto che ha l’azione dell'essere umano sul pianeta che lo ospita attraverso la Preghiera laica alla Madre Terra di Francesco Gallelli, le poesie in musica di Gaspare Tancredi, il progetto fotografico “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Luna Loiero e l’intervento artistico di Antonio Pittelli. L’ingresso alla serata è gratuito.